NOTIZIARIO 1 / 2003
(N. 28)
Periodico semestrale – Giugno 2003
Edito da: Società per gli Studi
Naturalistici della Romagna
con sede legale in Piazza Zangheri, 6 - Cesena (FC)
Indirizzo postale e Segreteria: C.P. 143
48012 Bagnacavallo (RA)
Spedizione in Abbonamento Postale, Art. 2, Comma 20, Lett. C,
Legge 662 del 23/12/96
Sommario
Attività sociali Assemblea generale
……………………………….. |
pag. 3 |
La "Magnazza" di
primavera ……………………... |
pag. 3 |
Pubblicazioni sociali ……………………………... |
pag. 3 |
Notizie ………………………………………………… |
pag. 4 |
Annunci ………………………………………………. |
pag. 7 |
Nuovi Soci ……………………………………………. |
pag. 7 |
Cambi di indirizzo ……………………………………. |
pag. 8 |
Contributi volontari ………………………………. |
pag. 8 |
Un libro in omaggio:
"De Septaria" di G. Emiliani
…... |
pag. 8 |
Riflessioni: Quale
"conservazione"? (Ilvio Bendazzi) ……… |
pag.
9 |
Un interessante modo di
impostare una raccolta di
invertebrati: suddividere il materiale per ambiente di reperimento
anziché con criteri sistematici. ……… (Ettore Contarini) |
pag. 10 |
Il mercato degli insetti. (Luigi
Melloni) ……….. |
pag. 13 |
Recensioni ……………………………………………. |
pag. 15 |
Biblioromagna ………………………………………. |
pag. 16 |
"De Septaria" di G. Emiliani: Errata Corrige ……... |
pag. 17 |
Direttore
responsabile: Sandro Bassi
Impaginato da F.
Pederzani e L.
Melloni
Fotocomposto in proprio.
Attivita’ Sociali
Assemblea
generale.
Si
è svolta in seconda convocazione giovedì 3 aprile alle ore 20,45 presso la sala
conferenze del Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza, l’assemblea
ordinaria della Società per gli Studi Naturalistici della Romagna. Sono
intervenuti 18 soci, presentate 2 deleghe. I lavori sono stati aperti dal
Presidente, ricordando con un minuto di silenzio i soci Prof. Giuliano Ruggieri
e Dr. Guido Campadelli scomparsi nel 2002.
E’
stata illustrata l’attività sociale nel corso dell’anno, sono stati esposti e
spiegati i bilanci: consuntivo 2002, già verificato dai Revisori dei Conti, e
preventivo 2003. L'Assemblea ha approvato i bilanci all'unanimità. Il
Segretario ha letto i nominativi dei nuovi 13 soci che hanno inoltrato domanda
di adesione dopo l'assemblea del 2002 e la loro accettazione è stata accolta
all'unanimità. Al 3 aprile 2003 risultano inscritti 289 soci: ordinari 285,
studenti 0, onorari 4 . Risultano morosi da due anni 25 soci che a norma di
statuto devono essere considerati dimissionari. Il Presidente sottopone al voto
dell'assemblea la proposta del Consiglio Direttivo del 17 ottobre 2003 di
nominare Socio Onorario il Dr. Heinz Freude, residente a Falconara Marittima
(AN). L’assemblea approva all’unanimità questa nomina.
E'
seguita un' utile ed amichevole discussione sulle attività future della Società
e sulle iniziative in corso e futuribili per aumentare le entrate.
La
"Magnazza" di primavera.
Domenica 30 marzo si è svolto l'ormai tradizionale raduno
naturalistico eno-gastronomico, giunto alla 40a edizione, con la partecipazione
di oltre 50 soci, familiari ed amici. Per questa "magnazza" è stata
scelta la "Trattosteria" di Villa Prati, presso Bagnacavallo, locale
con buona cucina e prezzi modici che purtroppo è in fase di chiusura e
dismissione. Stiamo già cercando un luogo adatto per la prossima
"magnazza" di autunno, che probabilmente sarà domenica 28 settembre o
domenica 12 ottobre 2003. Sono graditi suggerimenti dei soci. Consultate il
nostro sito internet verso la metà di settembre.
Pubblicazioni
sociali.
Dopo il precedente Notiziario 2/2002 ( n. 27 )
abbiamo distribuito il Quaderno n. 17 che ha ricevuto un'accoglienza favorevole
da parte della maggior parte dei Soci. Ora è in stampa un supplemento al
Quaderno n. 17 che sarà distribuito nella prossima estate. Si tratta di una
serie di lavori specialistici scritti da nostri Soci su argomenti non riguardanti
la Romagna. Come per i precedenti "supplementi" ai Quaderni di Studi
e Notizie di Storia naturale della Romagna, il Direttivo ha determinato di
richiedere agli autori un contributo alle spese di stampa, consapevole che i
lavori "non romagnoli" sono in certa misura estranei ai fini della
Società e che per molti Soci questo tipo di articoli risulta poco interessante.
I nostri "supplementi" contribuiscono tuttavia a diffondere la
conoscenza dei Quaderni anche in altre parti del mondo, creando occasioni di
scambio di pubblicazioni e l'adesione di nuovi associati.
A fine anno sarà pubblicato il Quaderno n. 18, per
cui stanno già arrivando articoli e proposte. Il Notiziario 2/2003 uscirà nel
prossimo dicembre.
I contributi dei Soci ai Quaderni ed ai Notiziari
sono sempre graditi ed auspicati.
Notizie
Il
Dr. Heinz Freude, nominato Socio Onorario della Società, ci ha scritto
ringraziando e testimoniando il suo affettuoso attaccamento ai naturalisti
romagnoli. Ci auguriamo di ricevere una sua gradita visita e di averlo con noi
alla "magnazza" di autunno.
Riceviamo
questa lettera indirizzata ad Ettore Contarini da parte del Prof. Sergio
Zangheri nostro socio, figlio dell’illustre naturalista romagnolo Prof. Pietro
Zangheri.
Caro Prof. Contarini,
ho ricevuto il recente numero del “Notiziario” con le Sue riflessioni sulle prospettive
di un futuro Museo di Storia Naturale della Romagna, che condivido in pieno. Ho
vissuto da vicino nei miei anni giovanili gli inutili tentativi di mio padre in
varie sedi romagnole, fino alla conclusione che portò il Museo a Verona grazie
alla lungimiranza di Ruffo e del Comune di quella città.
Oggi i tempi sono cambiati e
la sensibilità naturalistica è molto maggiore, ma le difficoltà persistono. In
primo luogo occorrerebbe che i romagnoli fossero un po’ meno campanilisti e che
in luogo di numerosi piccoli musei se ne facesse uno per tutta la regione.
Speriamo che la Società per gli Studi Naturalistici della Romagna possa contribuire
a portare avanti il dibattito.
Colgo l’occasione per
inviare alla biblioteca della Società una copia del volume “Entomologia generale e
applicata” che ho recentemente pubblicato
con il collega Masutti.
Se interessa
posso anche inviare alla vostra biblioteca gli estratti dei miei lavori (almeno
quelli di cui posseggo copie), e di alcuni volumetti. Sono sempre disponibile.
Con cordialità e auguri per il nuovo anno.
Prof. Sergio
Zangheri.
Nei
giorni successivi il Prof. Sergio Zangheri ci ha fatto pervenire una serie
quasi completa di estratti delle sue pubblicazioni scientifiche ed alcuni testi
da lui pubblicati. Lo ringraziamo sentitamente per il gradito dono, che abbiamo depositato in biblioteca ed inserito
nel nostro sito internet.
Ringraziamo
il socio Dr. Fausto Pesarini, Direttore del Museo civico di Storia naturale di
Ferrara, per averci donato, dal lascito di Guido Campadelli al Museo di Ferrara,
una serie quasi completa di estratti delle pubblicazioni del nostro compianto
consocio, che abbiamo collocato nella biblioteca sociale ed inserito nel nostro
sito internet.
Il
socio Emidio Rinaldi ci ha donato numerosi libri per la biblioteca e lo
ringraziamo sentitamente. Alcuni libri e riviste sono stati donati anche da
vari altri soci che ringraziamo e con i quali ci scusiamo per non nominarli
singolarmente.
La
biblioteca sociale è fruibile in orario scolastico, presso la Scuola Media “Graziani”
via Cavour, 3, Bagnacavallo (RA) Tel. 0545-61215. Ma si tenga presente la chiusura estiva:
La biblioteca sociale sarà inaccessibile nei mesi di Luglio ed Agosto 2003 in seguito a lavori di manutenzione edile |
Si
invitano i soci a comunicare tempestivamente alla segreteria i cambiamenti
di indirizzo postale onde non interrompere il ricevimento delle
pubblicazioni sociali. Abbiamo concordato con le Poste la restituzione al
mittente delle spedizioni non consegnate, e così abbiamo "scoperto" che
alcuni soci non ricevevano le pubblicazioni perchè hanno cambiato indirizzo
senza avvisarci.
Sul nostro sito internet sono riportati i programmi
delle serate naturalistiche che si svolgono nella casa di Via Cogollo a
Bagnacavallo, tutti i primi e terzi martedì del mese, con pausa estiva nei mesi
di luglio e agosto. Per eventuali informazioni contattare la segreteria o
l'organizzatore delle serate Ilvio Bendazzi tel. 0544 520366
A cura del Gruppo Speleo GAM di Mezzano (RA), è
stato realizzato il sito internet www.venadelgesso.it
ricco di informazioni scientifiche, fotografie e schemi relative alla vena del
gesso romagnola.
Presso
il Museo di Scienze Naturali di Faenza sono state installate alcune centraline
elettroniche per la rilevazione dei dati meteo locali e tramite collegamento
satellitare è possibile vedere la situazione meteorologica momentanea
consultando il sito internet www.meteofa.org
. Il sito è stato approntato dal Prof. Antonio Dal Borgo con l’assistenza tecnica
sulle sonde del Sig. Innnocenzo Ossani.
Il
Museo di Scienze Naturali di Faenza in collaborazione con l’Ist. Culturale “La
Bendandiana”, installerà a Faenza un sismografo automatico per approntare un
sito sismologico che si pensa di intitolare al “sismofilo” faentino Raffaele
Bendandi.
All’indirizzo
www.galleriameteo.net si trovano previsioni per la Romagna, foto
storiche, curiosità popolari effemeridi mensili, suggerimenti per previsioni
fai da te ed immagini dal satellite in tempo reale.
Il
naturalista Carlo Bordòn di Maracay (Venezuela), amico di molti di noi e venuto
più volte in visita in Romagna, ha fondato una rivista che viaggia via e-mail.
La rivista pubblicata in lingua spagnola, si occupa di problemi ecologici, di
antropogeografia e soprattutto tratta le problematiche ecologiche derivate
dall’incremento demografico. Viene inviata gratuitamente richiedendola
scrivendo anche in italiano, al seguente indirizzo e-mail mundosobrepoblado-1@cantv.net
Annunci
Amorino
Sutto, via delle Fonti, 20 59100 Prato,
cerca i volumi “Farfalle d’Italia” di
R. Verity.
Giovan
Battista Pavanello vende una raccolta di circa 5000 ex di Coleotteri Carabidi.
Contattarlo alla e-mail gandfpav@tin.it
Sono
disponibili presso la Segreteria, magliette in cotone con l’emblema della
Società (il Basilisco in nero e in verde), taglie L e XL. Vengono cedute a € 8
l’una. Gli adesivi vengono ceduti a € 0,50 l’uno.
Sono
disponibili presso la Segreteria i volumi 1, 2 e 3 “Bombicidi e Sfingidi
d’Italia” di Bertaccini & Fiumi,
al prezzo per i soci di € 75 + € 3,85 per spese di spedizione.
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vende: Aldo Chiesa, 1959 –
Hydrophilidae Europae Ed. A. Forni,
Bologna, tav. 19, pp.199. Volume nuovo, in ottimo stato, mai usato, € 26 più
spese di spedizione. Contattare la Segreteria.
Nuovi Soci
(OMESSI PER RAGIONI DI
PRIVACY)
si invitano i soci morosi a versare al piu'
presto la quota sociale di Euro 18,00
relativa al 2003 utilizzando il c.c. postale 11776473 intestato a: societa' studi naturalistici romagna cp 143
48012 bagnacavallo (ra) |
"De Septaria"
Un libro in omaggio ai Soci
Il Socio Giancarlo Emiliani,
da molti anni appassionato studioso e collezionista di quelle curiose
formazioni litiche che sono le Septarie, ha dato alle stampe una guida riccamente
illustrata alle Septarie ed ai loro minerali e macrofossili. In seguito ad un
accordo di collaborazione con la nostra Società, l'autore ci ha messo in grado
di fare omaggio di una copia del libro a tutti i Soci ed agli Enti con cui
intratteniamo rapporti di scambio pubblicazioni.
Una monografia sulla curiosità naturale
"Septaria", (forse sarebbe stato più appropriato un "De
Septariis", visto che in realtà le varietà di Septarie sono innumerevoli)
non è pubblicazione facile da reperire.
Ringraziamo l'autore a nome di tutti i Soci ed
informiamo che alla fine di questo Notiziario è inserito un foglietto di errata corrige che i lettori avranno la
pazienza di ritagliare ed inserire nel volume. La normativa postale ci avrebbe
creato qualche problema ad inserire il foglietto sciolto nel libro.
RIFLESSIONI
Pubblichiamo
delle brevi "riflessioni" sul tema delle raccolte e collezioni
naturalistiche, nell'ordine con cui ci sono pervenute dai soci Ilvio Bendazzi,
Ettore Contarini e Luigi Melloni. E utile ricordare che le affermazioni
rappresentano il personale punto di vista degli autori e non la posizione
ufficiale della Società.
Quale
conservazione?
Scorrendo lo statuto della nostra bella Società per
gli Studi naturalistici della Romagna, all'Art. 3 si legge come finalità del
sodalizio "la promozione di studi, ricerche, manifestazioni e
pubblicazioni, per contribuire alla conoscenza ed alla conservazione del
patrimonio naturale della Romagna". Ho chiesto ad alcuni colleghi quale
significato si debba attribuire alla voce "conservazione" del nostro
statuto, e quasi tutti mi hanno risposto che deve intendersi come
"conservazione museale" del materiale naturalistico romagnolo . Io
sono evidentemente fra i pochi che attribuiscono a questa parola un significato
enormemente più ampio. La conservazione rappresenta oggi un pilastro nella
battaglia per un mondo migliore, e non mi sembra possibile che nel nostro
statuto questo concetto venga inteso in maniera così riduttiva da escludere la
difesa degli ecosistemi dove vivono le piante e gli animali oggetto dei nostri
studi, per ridursi alla mera conservazione di reperti morti, secchi od
impagliati. E gli esseri viventi, mi sono chiesto, quelli che in molti casi, e
tutti lo sanno, stanno subendo delle rarefazioni molto forti, quando non sono
già estinti, come specie, nel territorio romagnolo?
Conservazione è una parola molto impegnativa. Si
dirà che ci sono già le molte associazioni cosiddette "ambientaliste"
cui spetta il compito della difesa del territorio e degli ambienti
naturali! Ma a noi, Società per gli
Studi naturalistici della Romagna, questa voce del nostro statuto non dice
nulla di più che raccogliere ed essiccare?
Chiedo scusa a quelli fra i colleghi che si battono
attivamente per la conservazione e la tutela ambientale, ma vorrei che anche
tutti gli altri "raccoglitori", quelli che si occupano principalmente
di tassonomia o i semplici collezionisti, potessero dare alla loro attività
un'impronta più responsabilmente costruttiva, evolvendosi dallo stadio
puramente collezionistico ad uno ben superiore di consapevolezza.
Anche noi possiamo e dobbiamo contribuire alla causa
della conservazione degli ecosistemi, cioè degli ambienti naturali, culla delle
nostre amate creature di studio, portanto il nostro anche modesto ed indiretto
contributo, ma come?
- con raccolte e ricognizioni
metodiche di singoli ambienti naturali. Intendo dire che è preferibile
un'indagine ripetuta ed approfondita di pochi siti, anziché la frequentazione occasionale
e veloce di un gran numero di località, nonostante che in termini quantitativi
di specie raccolte, questo secondo modo di procedere risulti generalmente
vantaggioso.
- con lo studio e
l'individuazione delle esigenze ecologiche e biologiche delle singole specie
che abitano tali ambienti.
Così impostato, il nostro
lavoro porterebbe un effettivo contributo alla conoscenza degli ecosistemi e
dei complessi equilibri che li governano. Una migliore conoscenza ci permetterà
di segnalare gli ambienti meritevoli di tutela e di formulare suggerimenti
pratici per la gestione ottimale dei siti. In questo modo, oltre ad effettuare
le raccolte, potremmo contribuire alla sopravvivenza delle nostre amate
creature, almeno nei biotopi più interessanti e nei territori a maggiore
pressione antropica, e garantirci di non vederle scomparire.
Questione di sensibilità, dunque, ma anche di
responsabilità verso un ambiente sempre più in difficoltà ! E allo stesso modo, dovremmo sentire
l'obbligo di instillare questa responsabilità nei giovani, purtroppo sempre più
rari, che si accostano alle scienze naturali, affinchè non si fermino al solo
collezionismo.
(Ilvio Bendazzi)
Un
interessante modo di impostare una raccolta di invertebrati: suddividere il
materiale per ambiente di reperimento anziché con criteri sistematici.
Con l’avvento diffuso in questi ultimi decenni della
Ecologia come scienza applicata ormai a tanti settori dell’attività di ricerca
scientifico-ambientale, diventa sempre più evidente la necessità di conoscere
il “giusto peso” che riveste ogni creatura, anche la più trascurabile come
dimensioni (ma spesso presente in gran numero di individui), nell’ingranaggio
naturale complicatissimo di un ecosistema.
La vecchia entomologia ad esempio, collezionistica e
puramente sistematica, è stata in parte superata e dev’essere sempre più
affiancata da una ricerca ecologica, su ogni taxon, oggi ancora ampiamente
insufficiente. Anche la biogeografia ha goduto in questi ultimi tempi di
notevoli impulsi conoscitivi, passando dai dati molto vaghi e generici dei
vecchi Autori (ad esempio: la specie x è presente in Piemonte e Toscana, senza
specificare nemmeno se in pianura o in alta montagna, se in paludi oppure in
stazioni aride) fino a precisare sempre più la distribuzione topografica e
altitudinale di ogni entità specifica. Ma non è bastato ancora. Per capire più
a fondo il “valore totale” di una specie, non essiccata in una collezione ma
vivente e nel suo ambiente, si è dovuto ricorrere ad altre discipline
aggiuntive, come la zoosociologia e l’etologia. Anche qui, però, sebbene i
passi avanti siano stati notevoli, manca tuttora una visione bio-ecologica
complessiva per molti ordini e classi di invertebrati. Interi gruppi e famiglie
di insetti, ad esempio, pur molto studiati a livello sistematico, mostrano
grandi lacune conoscitive. Per parecchie entità non si conosce spesso dove
vivono come nicchia ecologica, come vivono, di cosa si cibano, con quali altri
esseri viventi convivono, quanti ve ne siano nell’unità di spazio/campione,
fino addirittura ad ignorare la struttura morfologica delle loro larve (in
molti casi mai descritte!).
Si intuisce così l’utilità bio-ecologica e
zoo-sociologica di impostare un nuovo tipo di raccolta con criteri di
“associazione” per ambiente di reperimento; ossia una ricerca, con modalità di
lavoro quasi completamente nuova, che porti pian piano alla definizione di
quali specie di invertebrati convivono nello stesso habitat (habitat come “tipo
di ambiente” in senso generale, e habitat come singolo biotopo "con
caratteristiche ambientali omogenee"), al limite facendo emergere dai dati
reperiti nel tempo faunule similari per ambienti simili come parametri (tipo di
terreno, indice di umidità, salinità, tipo di copertura vegetale, esposizione
al sole o ai venti dominanti, ecc.). Anche se, naturalmente, ambienti simili al
nostro occhio ma topograficamente separati possono contenere anche molti
elementi differenziali (e qui sta la capacità di capire il perché) per motivi
di antica diffusione (paleo-distribuzione), per ragioni antropiche
(sconvolgimento fisico o chimico dei luoghi), per evoluzione naturale degli
ambienti in esame (successione ecologica). Esaminare sul campo per capire. A
questo livello di ricerca, qualsiasi biotopo può essere preso in considerazione
per studio, anche se a modesta naturalità, per un’indagine faunistica e
zoo-sociologica. Meglio ancora sarebbe prendere in esame alcuni ambienti locali
o regionali con le stesse caratteristiche ambientali di base. Naturalmente,
tenendo attentamente separato il materiale delle varie stazioni di raccolta.
Col tempo, analogie e differenze possono dare una visione molto interessante e
prodiga di inedite considerazioni sulla struttura microfaunistica ed ecologica
degli ambienti esaminati (Ecologia del paesaggio).
Ecco, dunque, rivoluzionato il tradizionale concetto
di scatole entomologiche composte, secondo la sistemazione rigidamente
sistematica del materiale, da una sola famiglia o addirittura da un solo
genere: Crisomelidi con Crisomelidi, Carabidi con Carabidi, Odonati con
Odonati, Pentatomidi con Pentatomidi, Aracnidi con Aracnidi, ecc. Adesso, invece,
abbiamo ammassato insieme, dopo indagini di campo con tutti i possibili metodi
di raccolta, tutto quello che è stato reperito nello stesso posto. Ponendo sul
tavolo una, due o più scatole piene di reperti provenienti dallo stesso biotopo
possiamo così godere di una “visione d’insieme” che non può non presentarci
anche una lunga serie di domande. Prima di tutto, poiché nessuno di noi è un
“tuttologo”, ci chiederemo quale sia il nome di quel coleottero, di quella vespa,
di quella libellula. E qui dovremo ricorrere all’aiuto di colleghi specialisti
in quei precisi gruppi sistematici. Una volta dato un nome ad ogni specie, la
massa eterogenea degli invertebrati raccolti comporta un lavoro appassionante
di ricerca nei libri per vedere “cosa si conosce” di ogni entità. Il quadro
zoo-sociologico è ormai delineato come elenco di specie ma è ancora lontano il
risultato finale: ossia il capire, in base ai parametri ambientali noti, il
perché tutti quegli esseri viventi lì convivono. Alcune risposte saranno ovvie,
come la presenza di Odonati se vi sono delle acqua stagnanti, ma altre
metteranno a dura prova le conoscenze di chi si azzarda a studiare queste
complicate relazioni tra gli invertebrati e il loro ambiente. La questione
appare ulteriormente complicata dagli elementi nomadi, da quelli ubiquisti
genericamente, da altri effimeri od occasionali per avventiziati passivi. Ma
sfrondata la lista delle entità meno legate per motivi ecologici all’ambiente
esaminato, resterà un nucleo di specie, le più importanti, che dovranno
dimostrare il perché sono lì.
Ed ecco, allora, spiegato il motivo della presenza
sul terreno soleggiato di certe vespe della famiglia Pompilidi: i grossi ragni
del suolo, che divengono vittime paralizzate dal veleno di questi Imenotteri;
del volo di certi Lepidotteri diurni: la presenza
delle loro piante nutrici;
dell’abbondanza di Efemeridi: le pozze d’acqua
adatte allo sviluppo delle larve;
dei piccoli melolontini crepuscolari a volo radente
il suolo: i praticelli di graminacee in ambienti asciutti;
delle coccinelle di varie specie: la moltitudine di
afidi che infestano le piante di quel biotopo.
E così altri cento casi con cento relative
spiegazioni. Il tutto inquadrato in parametri generali entro i quali tutte le
specie reperite rientrano a livello bio-ecologico. Rimarranno sempre dubbi,
incertezze, necessità di ulteriori indagini di campagna e bibliografiche; ma
costruito questo “quadro d’insieme” della piccola fauna di un biotopo, possiamo
dire di aver contribuito alle conoscenze di quell’ambiente, con tutta la
modestia del caso; ma la Scienza avanza proprio tramite tanti piccoli passi.
Ognuno faccia i suoi.
Certamente
può essere uno shock, soprattutto per gli amanti della sistematica più
specialistica e micro-tassonomica, vedere assemblati in una stessa scatola
(sotto la dicitura, ad esempio: “stazione n. 6 della Pineta S. Vitale di
Ravenna”) un coleottero carabide vicino ad una vespa del genere Sceliphron, un grillo accanto ad un
millepiedi conservato in provetta con alcool, una farfalla insieme a un
eterottero pentatomide, una libellula presso una coppia di forficule, una
chiocciola a fianco di una verdissima mantide, e così via. Però, anche se a
prima vista non sembra, una relazione tra tutti questi esseri viventi esiste,
sotto forma di interrelazione tra loro (parassitismo, predazione, mimetismo,
opportunismo, ecc.), oppure con l’ambiente che li contiene (umidità,
soleggiamento, tipo edafico di terreno, caratteristiche vegetazionali, ecc.)
Buon lavoro, e con i migliori auguri di tenacia
sempre e di intuizione spesso!
(Ettore Contarini)
Un membro
della nostra redazione commenta questa nota di Ettore Contarini osservando che
la raccolta organizzata per ambienti anziché in ordine sistematico costituisce
spesso il primo ed istintivo approccio dei ragazzi alla raccolta ed allo studio
dei materiali naturalistici. Infatti, prima di addentrarsi nel labirinto della
sistematica e della nomenclatura, l'interesse naturalistico nasce dall'
osservazione di ciò che vive nel "giardino dietro casa" e dalla
domanda "cosa sono e come interagiscono" le varie forme di vita di
quel particolare ecosistema.
* * *
Tutti gli
studiosi di materiali naturalistici sono anche in qualche modo dei
"collezionisti", nel senso che aspirano a raccogliere o a venire in
possesso di materiali per i propri studi. Quando per lo studio è richiesto
l'esame approfondito dei campioni, occorre disporre dei materiali in
laboratorio. In quest'ottica si può anche giustificare l'acquisto dei materiali
stessi, contribuendo se non altro alle spese sostenute dal raccoglitore o
attingendo al mercato. I Musei di Storia naturale insegnano. La nota che segue
denuncia tuttavia alcuni aspetti poco edificanti e forzature del commercio di
materiali naturalistici, non destinati a
scopi scientifici.
Il mercato
degli Insetti.
C’era una volta la “Mostra scambio internazionale di
entomologia” nota come EntoModena dal nome della città che per prima ha accolto
la manifestazione, ora trasferita nella più ampia ed accogliente palestra della
polisportiva di Campogalliano (MO), organizzata dal Gruppo Modenese di Scienze
Naturali.
La manifestazione, giunta quest'anno alla 19a
edizione, era sorta come un'occasione, per i numerosi cultori dell’entomologia
nazionale ed estera, di effettuare scambi di insetti e di opinioni nel campo di
questa affascinante branca della zoologia.
Ben presto, nell’arco di pochi anni in verità, il
tutto si è trasformato in un vero e proprio mercato che nulla ha da invidiare
al famoso “Foro Boario” della città di Modena, con la differenza che nel primo
si contrattano tori, vacche, cavalli e maiali, nel secondo insetti spillati,
inscatolati, imbustati e anche vivi.
Lo
scambio (come recita il nome della manifestazione) avviene ancora, ma per Euro
in cambio di insetti! Ossia si acquista
tutto a suon di soldoni contanti, to cash! Si osservano le varie bancarelle dei
commercianti e grossisti d’insetti italiani e stranieri che come negli angoli
rionali delle vie, espongono in bella mostra bruchi, ragni e lumache (che non
sono insetti!) siliconati, scatolette con farfalle multicolori di ogni
dimensione, coleotteri giganti con protuberanze cefaliche, scorpioni mostruosi
(che non sono insetti!), granchi secchi (che non sono insetti!); il tutto
accompagnato dal relativo prezzo e dalla provenienza del prodotto, come si
addice ad ogni buon mercato.
Poi ci sono i tavolini con gli insetti inglobati in
plastica trasparente ad uso portachiavi per i meno esigenti, anche se il
regolamento della manifestazione vieta "la
vendita di gadget (quali insetti in plastica, portachiavi, giocattoli ecc.) e
di materiali non attinenti a questa manifestazione” meno male! E i granchi
rinsecchiti e le lumache siliconate che ci fanno? Il mercato degli insetti ha
raggiunto sembianze di supermercato rionale, quando ci si appropinqua alla
bancarella di turno utilizzando il cestello self-service (non si è ancora
arrivati al carrello a ruote con moneta da 2 €, ma fra poco si attrezzeranno!),
e si scelgono le bustine con gli insetti tropicali o paleartici da 1, 2, 3, 4
ecc. esemplari, per passare poi al pagamento alla cassa, ovviamente senza
ricevere lo scontrino! Per ora non ci sono ancora le bilance elettroniche ma
prossimamente la merce verrà anche venduta a peso!
Questa sarebbe la "Mostra Scambio
Internazionale di Entomologia"? Una scena pietosa è stata osservata quando
una maestra incompetente o inconsapevole (speriamo in buona fede), con
l’intenzione di trasmettere la cultura scientifica alla classe, ha condotto i
propri alunni all’interno della sala mercato. Cosa avrà trasmesso questa
insegnante ai giovani allievi? Che tutto si vende e tutto s’acquista? Che ogni
insetto, anche il più banale, ha un valore economico? Che gli insetti colorati
vanno infilzati e rifilati dentro ad una scatola con vetro? Chissà poi come ha
giustificato la valenza didattica ed educativa della visita al bazar
dell'entomologia!
Purtroppo
questa manifestazione sorta con nobili intenti, come punto d’incontro tra
entomologi ed entomofili è attualmente degenerata nel puro commercio dove si
contrattano gli insetti e circolano migliaia di Euro senza il minimo rimorso o
rispetto per questi organismi. L’importante è ammassare, apparecchiare il
tavolino con arte e prima o poi il metallico criside del Buthan, la smeraldina
mantide dello Zimbawe, il turchese curculionide del Madagascar verranno
acquistati dall’appassionato…..che si definisce entomologo!!
Non mi meraviglierei se in una prossima edizione si
organizzasse un mercato di discount per vendere in liquidazione gli insetti fuori
moda in saldi di convenienza! I magazzini vanno rinnovati!
Scherzi a parte, mi auguro che l’organizzazione di
"EntoModena" (ma lo stesso si potrebbe dire delle altre analoghe
manifestazioni europee) faccia il possibile per ricondurre ai suoi scopi originali
questo importante appuntamento, che non può e non deve essere solo un
supermercato internazionale dei materiali naturalistici. Mi rendo conto
tuttavia che molto probabilmente sono proprio gli aspetti deteriori e kitsch a
tenere in piedi economicamente questo tipo di manifestazioni.
(Luigi Melloni)
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Windows 98 o superiore/Mac OS 8.5 X 10.1.3.
BIBLIOROMAGNA
Vengono riportati preceduti
da un asterisco gli autori nostri soci
Costa M., 2003 - The buried, Apenninic
arcs of the Po Plain and northern adriatic Sea (Italy): a new model. Boll. Soc.
Geol. It., Roma; 122 (1); 3-23, 16 ff.
Vai G.B., 2002 – La fauna fossile Messiniana
di Brisighella chiave interpretativa della paleontologia e geologia
mediterranea. Brisighella, Val di
Lamone. Soc. di Studi Romagnoli, Cesena, 29: 89-103.
Vicini D., Gabellini A.,
*Gonnelli V. & De Dominicis V., 2002 – La vegetazione della Riserva naturale Alpe della Luna (Arezzo,
Toscana) ed i suoi aspetti di interesse botanico-conservazionistico. Webbia, Firenze, 57 (1): 153-170.
Tosetti T. & Tovoli C., 2002 - Giganti protetti.
Gli alberi monumentali in Emilia-Romagna. IBC Regione Emilia-Romagna. Ed. Compositori, Bologna, pp. 144, Euro
25.
*Solustri C. & Micali P., 2002 –
Nuovi ritrovamenti malacologici e segnalazione di Thyasira granulosa (Monterosato, 1874) al largo delle coste
romagnole
(medio Adriatico). Quad. Studi Nat. Romagna, Cesena, 17: 21-30.
*Dradi D., 2002 – Lotta biologica
alla Metcalfa pruinosa (Say, 1830)
con Neodrynus typhlocybae (Asmead,
1893): il caso di Ravenna. Quad. Studi Nat. Romagna, Cesena, 17: 77-90.
*Sama G., 2002- Icosium tomentosum Lucas, 1854, specie nuova per la Romagna e per
l’Italia settentrionale. Quad. Studi Nat. Romagna, Cesena, 17: 57-60.
*Pezzi G., 2002 – Ceroplastes ceriferus (Fabricius, 1798) in Emila-Romagna. Quad.
Studi Nat. Romagna, Cesena, 17: 31-33.
*Usvelli A., 2002 – 25 anni di ricerche
entomologiche a Badia della Valle, Marradi (Firenze) I. Macrolepidotteri. Quad.
Studi Nat. Romagna, Cesena, 17: 61-76.
ERRATA CORRIGE
pag. 30 |
nella
quart'ultima riga si deve leggere "marnosa o calcareo-marnosa"
anziché "marmosa o calcareo-marmosa". |
pag.
115 |
la
località di provenienza del campione di fig. 144 è Orpierre (Hautes-Alpes) e
non Chevalet-le-Haut- Sainte Colombe. |
pag.
117 |
la
località di provenienza del campione di fig. 147 è Orpierre (Hautes-Alpes) e
non Louza-Laragne-Monteglin. |
pag.
143 |
la
località di provenienza del campione di fig. 171 è Faustianka
(Polonia) e non Łuków. |
pag.
227 |
nella
6a riga si deve leggere "reperimento" e
non "riperimento". |
*Costa M., Lazzari G. &
*Penazzi R.,
2002 – Prima segnalazione di Cobite mascherato (Sabanejewia larvata De Filippi, 1859) in Romagna. Quad. Studi Nat.
Romagna, Cesena, 17:99-103.
*Mazzotti S., *Penazzi R. & Lizzio L., 2002 - Nuove segnalazioni di Pelobates fuscus insubricus
Cornalina, 1873 nel sistema dei biotopi costieri del ravennate. Quad. Studi
Nat. Romagna, Cesena, 17:91-97.
Cicognani L & Gualazzi S., 2002 – I cervi nel
Parco. Status, biologia e ecologia della popolazione di cervo dell’Appennino
tosco-romagnolo. I Quaderni del Parco, Ed.
Parco Nazionale delle Foreste
Casentinesi, M. Falterona, Campigna, Grafiche Vit, S. Giustino (PG), pp.
36.
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*Scaravelli
D. & Bertozzi M., 2002 – Talpa
caeca Savi, 1822 nuova per la provincia di Bologna e considerazioni sulla sua
presenza nell’Appennino emiliano-romagnolo. Quad. Studi Nat. Romagna, Cesena,
17: 105-110.
*Bagli L.,
2002 - Natura e paesaggio nella
valle del Conca. Ed. Banca Popolare
Valconca (RN), pp.126.
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