NOTIZIARIO   2 / 2003   (N. 29)

Periodico semestrale –  Dicembre 2003

 

Spedizione in Abbonamento Postale, Art. 2, Comma 20, Lett. C,

Legge 662 del 23/12/96

 

Edito da: Società per gli Studi Naturalistici della Romagna

Associazione di Volontariato  con sede legale in Piazza Zangheri, 6  -  Cesena  (FC)

Indirizzo postale e Segreteria:  C.P. 143  48012  Bagnacavallo  (RA)

 

www.linknet.it/ssnr

 

 

 

Sommario

 

Attività sociali ……………………………………….

pag.  3

Notizie  …………………………………………………

pag.  4

Dalla Segreteria…………………………….………..

pag.  6

Nuovi Soci  ……………………………………………..

pag.  7

Cambi di indirizzo  ……………………………………..

pag.  8

Contributi volontari  ………………………………...

pag.  8

Lo “spungone” tra Marzeno e Samoggia
(di Marco Sami) ….……………………………………..

 

pag.  8

Riflessioni:

Lettere e commenti

sulle “Riflessioni” del precedente Notiziario …….

      

 

pag. 10

Recensioni  …………………………………………….

pag. 14

Biblioromagna  ……………………………………….

pag. 16

 

 

 

 

 

 

 

Direttore responsabile:  Sandro Bassi

Impaginato da  F. Pederzani  e  L. Melloni

Fotocomposto in proprio.

attività sociali

 

Il Direttivo ha deciso di modificare dal 2004 le date di pubblicazione del Notiziario. Anziché in giugno e dicembre il Notiziario uscirà in marzo e novembre. Il numero di marzo porterà tra l’altro le informazioni relative al bilancio della società, alla convocazione dell’assemblea ordinaria di aprile ed al pranzo sociale o “Magnazza” di primavera.  Il numero di novembre permetterà di rispettare più agevolmente i tempi di spedizione, evitando il concitato periodo delle festività di fine anno. Dal prossimo anno inoltre il Notiziario, pur mantenendo il formato e le sue caratteristiche di estrema semplicità, sarà prodotto a stampa anziché con fotocopie, per le crescenti difficoltà incontrate nella realizzazione.

L’ormai abituale “Magnazza d’autunno” quest’anno non è stata organizzata, in seguito alla scarsa partecipazione alle ultime edizioni autunnali. Il Direttivo ha deciso di ritornare alla vecchia tradizionale “Magnazza” di primavera, che nei primi anni costituiva l’unico, annuale incontro “eno-gastronomico” dei naturalisti romagnoli e degli amici di altre regioni.  La scarsa partecipazione e l’alto costo della spedizione postale della comunicazione a tutti i soci (solo per francobolli si dovrebbe fare una ricarica di almeno 3 Euro a testa sulla quota del pranzo) hanno suggerito di organizzare un solo incontro all’anno e di darne comunicazione col Notiziario di marzo.

 

Conferenze e proiezioni didattiche

Negli ultimi mesi del 2003 la Società ha organizzato o collaborato a numerose serate naturalistiche:

I Giovedì di NatuRa al “Palazzone” di S.Alberto (RA), organizzati dal Comune di Ravenna nei giorni 4-11-18 e 25 settembre, con serate a cura dei soci Guerrino Gori, Alessandro Baldini, Giancarlo Plazzi e Flavio Bianchedi.

Gli Incontri con la Natura dedicati quest’anno alla Biodiversità in Romagna, al Centro Culturale S. Biagio di Cesena, organizzati dal WWF e Comune di Cesena nei giorni 7-14-21 e 28 novembre, con serate a cura rispettivamente dei soci Stefano Mazzotti, Nevio Agostini, Ettore Contarini, Dino Scaravelli, Maurizio Sirotti e Ivano Togni, che è stato il principale organizzatore degli incontri. Hanno collaborato anche il botanico Carlo Ferrari e il geologo Stefano Zanoli.

Da ottobre sono riprese le Serate Naturalistiche nella casa di Via Cogollo, a Bagnacavallo, il primo e terzo martedì di tutti i mesi. Hanno condotto le serate i soci Giorgio Pezzi, Paolo Liverani, Annalisa Ronchi, Fabio Semprini e Ilvio Bendazzi (che è il coordinatore delle serate).

 

Pubblicazioni  sociali

Il precedente Notiziario 1/2003 (n. 28) preannunciava la spedizione dell’allegato “De Septaria”, il volume riccamente illustrato del consocio Giancarlo Emiliani. Purtroppo le Poste vietarono di spedire il libro assieme al Notiziario e così si procedette, non senza qualche difficoltà ed aggravio dei costi, alla spedizione separata del libro a tutti i Soci in regola con la quota 2003.

Dopo il Notiziario ed il libro sulle Septarie, è stato distribuito un supplemento al Quaderno n. 17 contenente numerosi articoli di approfondimento scientifico, per lo più in campo entomologico, molto apprezzati dagli addetti ai lavori, ma forse un po’ meno dai Soci che nutrono interessi differenti. Come sempre per il “supplemento” si è chiesto agli Autori di contribuire alle spese di stampa e di farsi carico delle foto a colori. I nostri "supplementi" contribuiscono a diffondere la conoscenza dei Quaderni in altre parti del mondo, fanno aumentare il numero dei soci e creano occasioni di scambio di pubblicazioni per incrementare la biblioteca sociale.

E’ in stampa il Quaderno n. 18, con articoli su argomenti vari, di interesse romagnolo, che sarà distribuito all’inizio del 2004.

Si ricorda che la collaborazione di tutti i soci ai Quaderni e Notiziari è sempre utile e gradita.

 

Notizie

 

Il 5 settembre 2003, nella Sala Verde del Comune di Imola, si è tenuta una cerimonia di commemorazione del Prof. Giuliano Ruggieri.

Alla cerimonia, di carattere ufficiale sebbene si sia svolta in un clima informale, hanno partecipato numerose personalità. L’Amministrazione pubblica imolese, rappresentata dal Sindaco dott. Massimo Marchignoli e dagli Assessori dott. Valter Galavotti (cultura) e dott. Ugo Lenzi (bilancio), ha espresso un forte interesse per la figura di Ruggieri, concittadino tanto illustre nel campo scientifico quanto poco noto nella propria città natale, a causa del lungo periodo trascorso in Sicilia per motivi professionali; cosciente del valore del Professore, al pari di Scarabelli, si è impegnata a farlo conoscere nelle scuole e alla comunità, dedicandogli anche un luogo cittadino.

I meriti umani e scientifici di Ruggieri sono stati sottolineati da alcuni degli intervenuti, tra cui i Professori Castellarin, Ricci Lucchi e Vai dell’Università di Bologna.

Il Comune ha consegnato una targa al nipote di Ruggieri (la Prof.ssa Moroni non ha potuto partecipare per motivi di salute, mentre la figlia era impegnata a Palermo per lavoro), sulla quale si riporta la frase:

“L’Amministrazione comunale riconoscente ricorda il Prof. Giuliano Ruggieri che ha onorato il nome della città natale con studi e ricerche nell’ambito delle scienze della terra, diventando in ambito paleontologico uno dei massimi esperti a livello internazionale”.

Questa cerimonia è stato un simbolico e doveroso ringraziamento all’amore e all’interesse che Ruggieri ha sempre dimostrato nei confronti della Romagna e di Imola. Infatti, nonostante i numerosi anni passati a Palermo, egli ha continuato i contatti con studiosi e appassionati locali, approfondendo i propri studi giovanili; inoltre, trascorreva spesso le proprie vacanze a Rimini, dove si sentiva veramente “a casa”.  Un sentimento che meritava di essere ricambiato.

Consapevoli che l’ambito di studio di Ruggieri (la geologia e, in particolare, la paleontologia) non è di facile fruizione da parte dei “non addetti”, alcuni suoi affezionati allievi, in primis il geologo imolese Dr. Stefano Mariani (cui siamo debitori per la stesura di gran parte di questa nota) si sono impegnati per farlo meglio conoscere ai nostri amministratori, impegno che ha portato alla cerimonia del 5 settembre, con lo scopo di tenerne viva la memoria e dare la meritata rilevanza all’immagine e all’opera di Ruggieri nella propria terra e non solo a livello internazionale. La nostra Società plaude all’iniziativa e ringrazia quanti hanno contribuito a realizzarla.

 

Il 18 maggio 2003 presso l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente di Faenza (RA) è stato dedicato al Prof. Raffaele Bazzocchi già docente di agronomia presso l’Università di Bologna, il roseto di rose antiche che raccoglie alcune centinaia di vecchie varietà locali ed estere. Nell’occasione è stato presentato il volume di M.E Giorgioni “Rose d’altri tempi” in vendita a € 25,00 presso l’Istituto. Il giardino, l’annessa serra didattica e la cantina, sono visitabili in orario scolastico. È consigliata la visita nei mesi di maggio e giugno. Ist. Prof. Agr. e Amb. Via Firenze, 194 Faenza (RA) tel. 0546-22932.

 

Il 20 settembre 2003 è stato inaugurato a San Lazzaro di Savena (BO), il Museo della Preistoria “Luigi Donini”. Nel museo sono illustrate due fra le più significative realtà che caratterizzano il territorio: l’ambiente inteso come insieme di valori naturalistici e paesaggistici, al cui centro si situano i gessi bolognesi, e le cui testimonianze collegabili con le prime fasi del popolamento umano, che hanno nella grotta del Farneto e nella necropoli villanoviana di Caselle i siti più celebri. Una serie di ricostruzioni ambientali scenografiche a grandezza naturale fa conoscere al visitatore il volto dei primi uomini e l’aspetto di alcuni animali scomparsi.

Orari d’apertura: dal 1 ottobre al 31 maggio LU-MA-VE ore 9-13 SA-DO ore 9-13/15-18.

Dal 1 giugno al 30 settembre MA-ME-GI-VE ore 17-19 SA-DO 9-13.

Ingresso intero € 4,00; ridotto € 2 gratuito ragazzi fino a 14 anni.

Indirizzo: via F. Canova, 49  40068 S. Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051-465132 E-mail museodonini@libero.it

Il socio Emidio Rinaldi di Forlì nei giorni dal 3 al 5 ottobre 2003 ha partecipato con 450 microconchiglie del Mediterraneo della propria collezione alla 4° mostra fotografica subacquea del Cormorano Sub a Forlì. Vivo l’interesse tra i partecipanti non abituati a vedere conchiglie di piccolissime dimensioni ma non per questo prive di fascino nei colori e negli aspetti morfologici.

In novembre il socio Flavio Bianchedi ha presentato la propria mostra fotografica dal tema “Luci dell’Appennino”, presso l’agriturismo Casavecchia di Lugo.

Il 29 novembre 2003 è stato inaugurato il Museo di Ecologia e Centro Visitatori di Meldola (FC) che insieme alla Riserva Naturale Bosco di Scardavilla fanno di Meldola una delle località più impegnate nella tutela e studio dell’ambiente naturale. Direttore della Riserva Naturale e del nuovo Museo di Ecologia è il Dr. Giancarlo Tedaldi, principale animatore dell’iniziativa. Il Museo di Ecologia prevede l’apertura martedì e sabato mattina, mercoledì e giovedì pomeriggio, venerdì 20.30-22.30. Per informazioni tel. 0543.499411 .

 

 
DALLA SEGRETERIA

 

Si invitano i soci a comunicare in modo tempestivo alla segreteria ogni eventuale cambiamento di indirizzo onde permettere il regolare ricevimento delle pubblicazioni.

Si ringraziano il Dr. Vittorio Aliquò di Palermo e il Dr. Giuseppe Gentilini di Misano Adriatico per aver donato alla biblioteca sociale gli estratti di gran parte dei loro lavori.

Il socio Dr. Mario Zavanella di Massalombarda (RA) ha ceduto alla nostra biblioteca varie annate di riviste a soggetto agronomico e agricolo.

La Dr. Angela Serra di Caracas ha donato alla biblioteca alcune pubblicazioni da lei scritte sulle piante officinali venezuelane.

La Sig.a Marisa Sanfilippo ha donato alla biblioteca numerosi libri scientifici appartenuti al marito.

Si ricorda che il contenuto della biblioteca può essere visionato nel nostro sito internet  www.linknet.it/ssnr

Sul nostro sito internet sono riportati i programmi delle serate naturalistiche che si svolgono nella casa di Via Cogollo a Bagnacavallo, tutti i primi e terzi martedì del mese. Per eventuali informazioni contattare la segreteria o l'organizzatore delle serate Ilvio Bendazzi tel. 0544 520366

 

Nuovi Soci

(OMESSI PER RAGIONI DI PRIVACY)

 

Fabbri Gianluigi

Via Sogliano, 89

47039 Savignano sul Rubicone  (FC)

Tel. 0541-941342

Zoologia, Paleontologia

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi volontari

Riccardo Morfino 2 €

Piero Brandmayr 2 €

Federico Montanari 2 €

 

* * *

LO “SPUNGONE” TRA MARZENO E SAMOGGIA

Geologia, Natura e Storia

(di Marco Sami)

Lo “spungone” è un tipo di roccia che dà luogo a una vera e propria catena montuosa che dal Colle di Ceparano (valle del Marzeno, Brisighella) arriva sino a Capocolle di Cesena, interrompendo il monotono paesaggio dei calanchi. Si tratta di un’arenaria calcarea in gran parte organogena - costituita cioè da resti fossili di molluschi, alghe calcaree ecc. - appartenente alla Formazione Argille Azzurre e depositatasi poco più di 3 milioni di anni fa, in quello che allora era un ambiente marino sub-tropicale.

I pregi di questa particolare unità geologica sono molteplici: geologici e paleontologici, ovviamente, ma anche naturalistici (la dorsale dello “spungone” ospita una flora ed una fauna piuttosto ricche), storico-archeologici (lo “spungone” è stato utilizzato dall’antichità all’età contemporanea come materiale da costruzione; nel Medioevo le cime della dorsale sono state sede di insediamenti fortificati, collegati tra l’altro a numerose cavità artificiali, scavate nella roccia per fini difensivi e di avvistamento), paesaggistici ed escursionistici.

In virtù di tali peculiarità lo “spungone” è stato dichiarato Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) ai sensi della direttiva 92/43/CEE “Habitat” (riconosciuta dall’Italia con Decreto Ministeriale n. 65 del 3 Aprile 2000). Precedentemente era stata inoltre istituita l’Oasi Faunistica Provinciale nelle zone di Ceparano-Pietramora (Comune di Brisighella – RA).

Per far conoscere tale geosito nei suoi diversi aspetti ad un pubblico più vasto, e non ai soli addetti ai lavori come era invece accaduto sinora, è stata ideata una pubblicazione a più autori - dei quali fanno parte i soci Sandro Bassi, Ettore Contarini, Marco Sami ed altri autori, come Stefano Gellini, Pier Paolo Ceccarelli, ecc. - finanziata in parte anche dalla Società per gli Studi Naturalistici per la Romagna. Questa pubblicazione è destinata a colmare una grave lacuna poichè, per quanto riguarda lo “spungone”, non esiste alcuna pubblicazione simile a quella qui proposta, a differenza ad esempio della vicina Vena del Gesso romagnola. Inoltre un tale studio costituisce, per la provincia di Ravenna, il naturale prolungamento del progetto di valorizzazione del tratto forlivese dello “spungone” messo in cantiere dalla provincia di Forlì-Cesena.

La pubblicazione non prende in esame l’intera dorsale dello “spungone”, ma solo il suo segmento più occidentale, compreso tra il Colle di Ceparano ed il torrente Samoggia. Amministrativamente in tale zona lo “spungone” ricade in Comune di Brisighella e in Provincia di Ravenna, ma allo stesso tempo va a segnare il confine comunale tra Brisighella e Modigliana e quello provinciale tra Ravenna e Forlì.

Il volume, di 160 pagine in grande formato (A4), con box dedicati ad approfondimenti specifici, contiene numerose tavole e foto in bianco e nero e a colori. Sono presenti inoltre una cartografia geologica, foto aeree ed una cartografia per gli itinerari. 

L’uscita del libro sullo “spungone” è prevista per il giorno 12 dicembre, mentre questo Notiziario sarà in stampa. Sono previste due serate di presentazione, il 12/12 al Teatro Comunale di Brisighella e il 19/12 alla sala “Malmerendi” presso il Museo di Scienze naturali di Faenza. Sperando che la notizia giunga in tempo utile, si informa che domenica 21 dicembre verrà organizzata un’escursione guidata gratuita allo “spungone” faentino. (per informazioni tel. 0546/681585).

La Società per gli Studi naturalistici della Romagna, che ha partecipato anche economicamente alla realizzazione del libro, conta di poter disporre di un buon numero di copie, che saranno distribuite fino ad esaurimento a tutti i Soci in regola con la quota sociale 2004, nei primi mesi dell’anno. In primavera, dopo la distribuzione del libro, sarà organizzata un’altra escursione guidata nella zona dello “spungone” faentino, di cui si darà notizia nel prossimo Notiziario.

 

RIFLESSIONI

 

A proposito delle “Riflessioni”  a firma Bendazzi, Contarini e Melloni, pubblicate nel precedente Notiziario, soprattutto l’ultima delle tre ha stimolato numerosi lettori ad intervenire con lettere di approvazione o di dissenso. L’obiettivo di aprire una discussione è stato raggiunto !!

Purtroppo, il poco spazio disponibile sul nostro modesto notiziairo non permette di pubblicare tutto ciò che ci è pervenuto. Pubblichiamo, nell’ordine: un messaggio di consenso, del Prof. Fausto Bonafede, uno di dissenso, di Luciano Landi ed uno che cerca di rendere propositivo il dibattito avviato, di Lucio Saltini.

 

« Ho letto gli articoli di Melloni e di altri (Ilvio Bendazzi ed Ettore Contarini) dal titolo "Riflessioni": la penso esattamente come loro anche se le stesse problematiche le ho affrontate in campo botanico e non entomologico. Mi dispiace solo che all'inizio vi sia una premessa in corsivo (immagino a cura della redazione) in cui si precisa che le affermazioni rappresentano il personale punto di vista degli autori: mi preoccupa e mi suggerisce che non tutti la pensino come loro» (Fausto Bonafede, Rastignano, BO)

 

« Ho notato, e non solo io, che l’articolo sul “Mercato degli insetti” apparso nel Notiziario n. 28 del giugno 2003 mi chiamava in causa personalmente, perché, secondo l’autore, sarei caduto in difetto per aver esposto bruchi, ragni e lumache siliconati, scorpioni mostruosi e granchi secchi, che afferma non essere insetti. Nel suo scritto lo ripete tre volte, e va bene: messaggio ricevuto! Allora vorrei fargli osservare, in tema di pignolerie, che dai bruchi, fino ad oggi, sono sempre usciti degli insetti! Non succede poi che nei bollettini di entomologia si pubblichino pure articoli su ragni e scorpioni ?  Ma, fatta questa precisazione, sono convinto che convenga piuttosto analizzare se in questo contesto sono più gli aspetti positivi o quelli negativi.

Mi sono riconosciuto e mi hanno riconosciuto, perché i suddetti esemplari siliconati e riprodotti in resina, ho la presunzione di affermare che li preparo e li espongo solo io ad EntoModena. E visto il successo che hanno avuto a Bagnacavallo nel museo naturalistico, ho ritenuto di farli conoscere e di proporli ad EntoModena dove sono stati molto apprezzati da insegnanti, tecnici e studenti delle scienze naturali, i quali con pochi euro hanno avuto a disposizione dell’utile materiale didattico. Questa mi sembra una cosa positiva perché può stimolare i giovani, e ve ne sono parecchi interessati, a ripetere la mia esperienza, creando interessi e incentivando la manualità.

Continuando poi l’esame dell’articolo, non sono assolutamente d’accordo sull’impietosa critica che muove verso l’unica insegnante, meritevole di plauso, la quale ha accompagnato i suoi allievi alla manifestazione nel maggio scorso. Su questo vorrei fare osservare all’autore, a sua volta insegnante, che anche da una situazione che può essere o sembrare negativa, un buon educatore può trarre materia d’insegnamento, e che inoltre è scorretto giudicare una persona incompetente senza conoscerla. Da parte mia posso testimoniare dell’impegno educativo di questa signora perché è venuta al mio tavolo, facendo molte domande e coinvolgendo i ragazzi, stimolandoli poi a fare ricerche sugli esemplari presi in considerazione. E anche questa mi sembra una cosa positiva. Per insegnare non c’è bisogno di essere sempre un luminare della scienza ma tante volte aiuta un pizzico di modestia e buon senso!

Vorrei inoltre fare i complimenti a quel signore che ha fatto le mega ricostruzioni degli insetti (il signor Lorenzo Possenti, artigiano di Calci di Pisa, sito internet www.ecofauna.com) dimostrando una notevole capacità inventiva ed artistica, evidenziando certe parti anatomiche che altrimenti passerebbero inosservate, e che ha contribuito anche a rompere la monotonia della mostra.

Ma venendo alla contestata vendita degli insetti, pur ammettendo che esistono anche raccoglitori e commercianti senza scrupoli, invito a non fare di ogni erba un fascio.

Un’osservazione la farei sulla quantità di insetti esotici che sono esposti alla mostra: questi insetti in gran parte sono frutto dell’allevamento operato nei paesi tropicali d’origine. Un’ attività che corrisponde grossomodo all’allevamento che faceva un tempo il contadino col baco da seta e che non danneggia certamente l’equilibrio ecologico !

Ma a proposito del “business” dell’insetto, osservo che molti dei “venditori” sono nient’altro che studiosi di qualche gruppo di insetti, i quali provvedono personalmente alla raccolta del materiale con metodi specialistici e, per rifarsi in parte degli alti costi del viaggio, raccolgono e cercano di vendere anche insetti di altri gruppi. Dopo tutto mi risulta, da concordi testimonianze, che anche lo stesso autore dell’articolo ha offerto insetti esotici, frutto di raccolte fatte durante i suoi numerosi viaggi turistici nel mondo, in cambio di “soldoni contanti”, come li definisce lui.  Chi li compra non è generalmente un “bieco” collezionista, ma è quasi sempre a sua volta uno studioso. Questa attività, grazie al suo risvolto economico, è un’importante fonte di materiale scientifico per privati e per musei. Essa fa progredire la scienza e ad essa dobbiamo molte delle nuove specie scoperte ogni anno nel mondo »      (Luciano Landi, S. Agata sul Santerno, RA)

 

 « Non so cosa penseranno gli amici del Gruppo Modenese Scienze Naturali, ma vorrei ringraziare Luigi Melloni per le osservazioni alla “Mostra scambio internazionale di entomologia EntoModena”, che condivido, e per l’ironia con cui le propone.

Non mi è però chiaro il motivo che lo ha spinto a scrivere, per cui intendo (con pari ironia) fare qualche ipotesi, ed avanzare una proposta.

Prima ipotesi (scontata). Melloni intende semplicemente suggerire agli organizzatori di fare più attenzione, così impareranno a distinguere gli insetti dalle lumache (siliconate). Applicandosi con attenzione e facendo esperienza potrebbero persino imparare a contare le zampe degli scorpioni, scoprendo così che non sono sei !!

Seconda ipotesi (plausibile). Ha ritenuto utile avvisare gli organizzatori, che non si sono accorti che la “Mostra scambio” è “degenerata nel puro commercio”. Distratti come sono, continuano a fare volontariato senza accorgersi di ingrassare così commercianti e speculatori di ogni risma. Togliamo i prezzi, e l’entomologia recupererà la sua natura.

Terza ipotesi (senile: l’ipotesi, non l’autore, che non conosco, e non intendo certo calunniare). Com’era bella ed utile la “vecchia” EntoModena, e com’erano disinteressati gli espositori ed i visitatori!

Per quanto mi riguarda ricordo bene la truffa subita 17 anni fa quando, per voler disporre di un banale Leiopus nebulosus (di cui avevo letto la descrizione sul Porta, ma che non avevo mai visto) mi vidi spillare una somma per quei tempi non banale. Oggi, ad EntoModena, è senz’altro possibile comprare questa bestiolina, ma c’è anche chi ti spiega dove e come trovarlo. C’è chi lo propone in scambio e chi lo riceve. E chi lo vende per poi utilizzare il congruo ricavato per comprare altro materiale.

Condivido la sensazione: è mortificante attribuire valore ad un insetto, e venderlo. Ma non sempre lo scambio “in natura” è praticabile. Qualche volta è più facile regalare che scambiare, ma in ogni caso la “Mostra scambio internazionale di entomologia” offre a centinaia di ricercatori, collezionisti, curiosi e studiosi la possibilità di ritrovarsi nello stesso posto, nelle stesse ore, per conoscersi e scambiarsi non solo materiali ma anche informazioni.

Eliminiamo il “mercato”?. Non so se Melloni potrà suggerirci un modo più efficace per riunire sotto lo stesso tetto centinaia di persone provenienti da mezza Europa e da tutta Italia.

Il Gruppo Modenese di Scienze Naturali potrebbe cancellare l’appuntamento, e non è escluso che prima o poi il volontariato che oggi lo consente si estingua, ma non so se chi fa entomologia in modo serio troverà più facile il suo lavoro.

L’altra strada è quella di rivedere, periodicamente, le “regole” della manifestazione, cercando però di non restringerla a pochi esperti, ma di avvicinare quanti più giovani, appassionati, curiosi, sia possibile. E’ quello che si è fatto adottando l’attuale regolamento, che non incoraggia la vendita di ninnoli, vieta la commercializzazione di animali protetti, chiarisce le responsabilità fiscali degli espositori. Chiudendo un periodo nel quale gli insetti rappresentavano meno della metà dello spazio espositivo, il resto essendo occupato da ogni genere di cianfrusaglie.

Spero che Melloni usi ancora la sua abilità lessicale. Di temi da discutere ce ne sono tanti. Per quanto mi riguarda, la sua denuncia degli aspetti meno edificanti del commercio di materiale naturalistico non è inutile, ma per diventare utile deve assumere la forma della proposta. Lo dico senza ironia, perché posso assicurargli che i temi che ha proposto sono stati discussi molte volte dai soci del Circolo Naturalistico Modenese.

Insomma: aspettiamo suggerimenti, per attrarre sempre più gli entomologi, non per aiutare commercianti senza scrupoli.

Concludo segnalando un tema che davvero meriterebbe un buon dibattito, costruttivo. Stimo il lavoro e la competenza dei soci della “Società per gli studi naturalistici della Romagna”, e mi spiace che in Emilia non si siano ancora accumulate competenze sufficienti ad offrire un analogo contributo scientifico. Tutti quanti però (specialisti e semplici raccoglitori) ci rendiamo conto che politiche protezioniste raffazzonate rendono sempre più problematica un’attività che, quand’anche amatoriale, se viene effettuata nel rispetto dell’ambiente offre un contributo insostituibile alla ricerca, e quindi (per la conoscenza che produce) ad effettive politiche di tutela ambientale.

Gli entomologi sanno che non ha senso “vietare” genericamente la raccolta della microfauna, tanto più se non si proteggono gli ambienti di vita. Ed ogni persona che si avvicini al problema può rendersi conto che nessun istituto pubblico di ricerca (senza la collaborazione di raccoglitori e tassonomi “dilettanti”) può monitorare adeguatamente le trasformazioni che si registrano nel territorio, segnalate con estrema precisione dalle variazioni nelle popolazioni degli insetti. Dunque, se si sviluppa una legislazione protezionistica puramente repressiva, non solo non si protegge un bel nulla, ma anzi si riduce la possibilità di conoscere e di controllare l’ambiente. D’altra parte comportamenti scorretti e dannosi da parte di chi indaga la microfauna possono verificarsi, e tutti possiamo fare qualche esempio. Da qui la proposta: perché non promuovere, sulle pagine del Notiziario, un dibattito che permetta di elaborare un “codice di autoregolamentazione” degli entomologi emiliano-romagnoli?.

Potremmo così accrescere la qualità del lavoro che tutti insieme facciamo e definire proposte in grado di evitare che eventuali nuove leggi scelgano la strada (perdente e sbagliata) già seguita da altre Regioni italiane.

Sarebbe, credo, un dibattito assai più utile della (facile) ironia sul mercato che si sviluppa intorno alle umane debolezze »  (Lucio Saltini, Carpi, MO)

 

RECENSIONI

Scarabelli Giuseppe, 1887 – La stazione preistorica sul monte del Castellaccio presso Imola scoperta ed interamente esplorata da Giuseppe Scarabelli Gommj Flamini. Tip. d’I. Galeati e Figlio, Imola. Scantype, 2002, pp. 95, tav. 23.

Si tratta della ristampa anastatica dell’opera di Giuseppe Scarabelli eseguita a cura dell’Associazione Scarabeo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. La pubblicazione del 1887 sui risultati degli scavi archeologici sul monte Castellaccio presso Imola, è stata considerata da vari studiosi il primo esempio, ancora oggi ineguagliato, di studio integrale su un insediamento protostorico. Precede l’opera una biografia di Giuseppe Scarabelli. L’opera numerata da 500 esemplari più 50 copie con numerazione romana, è di grande formato stampata su carta Fredrigoni con caratteri bodoniani.

Per ulteriori informazioni e acquisti contattare il socio Gildo Gavanelli di Imola Tel. 0542-30060.

 

Gori Guerrino, 2003 - I gioielli del Parco del Delta del Po. Volume primo: i Recurvirostridi. Fotomeccanica Campana - Carta Bianca, Faenza: 134 pp. 22x30 cm, riccamente illustrato, pubblicato sotto gli auspici della Società per gli Studi Naturalistici della Romagna.

E’ il primo di una serie di volumi sulla fauna e flora del parco del Delta del Po, progettata dall’Ispettore Forestale in pensione Guerrino Gori, nostro emerito Socio. Il punto di forza di quest’ opera sono le bellissime fotografie a tutta pagina, che uniscono un’ottima qualità fotografica a un contenuto di grande valenza bio-etologica. Sono scene di “vita quotidiana” delle comunità di Avocette e Cavalieri d’Italia nei luoghi umidi del ravennate, soprattutto nelle saline di Cervia. Le foto non sono mai banali, cioè non sono semplicemente “belle foto” di animali, ma ciascuna di esse racconta qualcosa, spesso qualcosa di poco conosciuto, sulle attività legate alla riproduzione, all’allevamento dei piccoli, alla ricerca del cibo, alla difesa degli “spazi vitali” e alle tecniche per sfuggire ai predatori. Il testo del libro è costituito dai commenti alle foto, brevi ed efficaci, dove la precisione dell’etologo è rivestita da un velo di poesia.

Per favorire il gran numero di visitatori stranieri che vengono ad ammirare le nostre bellezze naturali, l’opera ha un testo bilingue (italiano - inglese). Il titolo inglese è “Treasures of the Po Delta Park”. 

Dalla pag. 103 in avanti, l’Autore compie un salto inatteso, non preannunciato dal titolo, nel mondo dei bimbi delle scuole elementari di Savio e Cervia, presentando “testimonianze di piccoli e grandi amici” cioè come i bambini che vivono vicino alla salina vedono il mondo degli animali, ed insieme alle testimonianze dei piccoli, anche brani di lettere e di poesie.  Questa seconda parte, senza la corrispondente traduzione inglese, è piena di spunti poetici ed è di piacevole lettura, ma presenta uno stacco così netto rispetto al tema della prima parte, che forse sarebbe stato meglio pubblicarla in un volume a parte.

I Soci della Società per gli Studi naturalistici della Romagna possono acquistare il libro al prezzo agevolato di Euro 30,00 - rivolgendosi direttamente all’Autore (piazza Botticelli, 3  48016 Milano Marittima RA) o richiedendolo alla Segreteria della Società. In caso di spedizione postale bisogna aggiungere le spese di imballo e spedizione.

 

BIBLIOROMAGNA

Sono preceduti da asterisco i nomi degli autori nostri soci. Si invitano gli autori ad inviare alla segreteria copia dei propri lavori per la segnalazione e per la biblioteca sociale.

 

Geologia

Elmi C., Cantoni P., Gabbianelli G. & Nesci O., 2002 – Holocene shoreling along the Central Adriatic coast (Italy). GeoActa, Bologna, 1 (2001-2002): 27-36.

Ecologia

*Bagli L., 2003 - L’Oasi “Cà Brigida – Lascito Voltolini” e il territorio di Verucchio. WWF Rimini: 120 pp.

Ornitologia

Giannella C. & Tinarelli R., 2003Resoconto ornitologico dell’Emilia-Romagna – Anno 2002. Specie irregolari, specie accidentali, specie comuni con numeri in periodi e in aree inusuali. Picus, rivista semestrale di ornitologia, Marano (Mo), 55:9-18.

Erpetologia

*Tedaldi G., 2003 – Anfibi e rettili nel Parco. Riconoscimento, distribuzione e note di ecologia sull’erpetofauna dell’area protetta. Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna, Grafiche Vit, S. Giustino Umbro (PG): 52 pp.

Meteorologia

AA. VV., 2003 – Dati agrometeorologici 2002. Istituto Tecnico Agrario Statale “Luigi Perdisa” Ravenna: 32 pp.

Richiedere a: Ist. Tec. Agr. Stat. “L. Perdisa” via dell’Agricoltura, 5  48100 Ravenna, Tel. 0544-451578.

 

PPPPP

 

Quota sociale per il 2004: Soci Ordinari € 18.00 – Soci Studenti (universitari esclusi) € 12.00 – Soci Stranieri € 24.00. Versamenti sul CC Postale N° 11776473 intestato a: Società Studi Naturalistici Romagna, CP 143,  48012 Bagnacavallo (RA) 

Per contattare la Redazione: E-mail  luigi.melloni@libero.it  op pederzani@linknet.it