NOTIZIARIO
1 / 2008
N.
38 - Marzo 2008
Spedizione in Abbonamento
Postale
D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art.
1, comma 2, DCB Ravenna
Società per gli Studi Naturalistici
della Romagna
Associazione di
volontariato con sede legale in Piazza Zangheri, 6 - Cesena
Indirizzo postale:
C.P. 143 48012 Bagnacavallo
(RA)
e-mail della Segreteria ssnr@libero.it
sito internet www.linknet.it/ssnr
NOTIZIARIO 1 / 2008 (N. 38)
Periodico
semestrale – Marzo 2008
Direttore
responsabile Sandro Bassi
Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/03 (conv. in L.
27/02/04 n.46) art. 1, comma 2, DCB
Ravenna
Sommario
in neretto gli
appuntamenti da non perdere !!
resoconto dell’assemblea ordinaria del 20
aprile |
pag. 3 |
notizie |
pag. 4 |
serate naturalistiche di via
cogollo
|
pag. 6 |
ricorre il 300°
anniversario della nascita di linneo
|
pag. 9 |
il clima e’ …
vicino
|
pag. 14 |
rinnovo della quota sociale
|
pag. 17 |
l’avvocato del
diavolo
|
pag. 18 |
Recensione
“De septaria” |
pag. 22 |
Biblioromagna
|
pag. 23 |
|
|
Società
per gli Studi Naturalistici della Romagna
ASSEMBLEA ORDINARIA DELLA
SOCIETA’
L’Assemblea ordinaria annuale della Società,
prevista dallo Statuto per il mese di aprile, si terrà in prima convocazione il
giorno 17 aprile 2008 alle ore 18 ed in eventuale seconda convocazione
VENERDI’ 18
APRILE 2008 ALLE ORE 20.30
a Russi (RA)
presso il Centro AQUAE MUNDI via Mozambico, 5
Il Centro Aquae Mundi, dove
già si sono svolte le assemblee sociali degli ultimi anni, si trova sulla strada che da Russi porta a Ravenna,
in posizione ben visibile dalla strada principale, grazie ad una grande insegna
luminosa. Sul retro c’è un ampio parcheggio.
Chi non potesse intervenire,
può rilasciare delega ad un altro Socio, utilizzando il modulo da ritagliare.
Si rammenta che ogni Socio può presentare al massimo due deleghe (Art. 13)
Ordine del giorno dell’assemblea:
1) Relazione sulle attività del
2007
2) Presentazione e votazione
bilancio 2007
3) Relazione sullo stato dei
Soci
4) Convalida nuovi Soci
5) Varie ed eventuali
______________________________________________________
DELEGA
Io
sottoscritto/a ……………………………………………………………….
Socio/a
della Società per gli Studi Naturalistici della Romagna, delego
………………………………………………………………………
a
rappresentarmi nell’Assemblea della Società dell’Aprile 2007 e lo/a autorizzo a
compilare o consegnare la mia scheda elettorale.
Firmato
…………………………………………………………….
BILANCIO
SOCIALE ANNO 2007
All’Assemblea
sarà presentato il bilancio 2007, i cui elementi essenziali sono esposti
nella tabella seguente.
E N T R A T E |
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liquidità al 1/01/2007 |
€ |
37205,26 |
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quote sociali totali (contanti + c.c.p.) |
€ |
7295,00 |
|
donazioni varie e sopravv.attive |
€ |
348,28 |
|
vendite libri, estratti ed attività
didattica |
€ |
697,00 |
|
contributo Provincia Ravenna |
€ |
498,19 |
|
Parco Nazionale Foreste Casentinesi |
€ |
1696,50 |
|
Convenzioni Comune Bagnacavallo |
€ |
13335,00 |
|
interessi attivi su depositi postali e
bancari |
€ |
240,19 |
|
rimborso di spese diverse |
€ |
88,00 |
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TOTALE ENTRATE |
€ |
61.403,42 |
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|
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U S C I T E |
|
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|
assicurazione obbligatoria R.C. e
infortuni |
€ |
485,00 |
|
stampa pubblicazioni sociali |
€ |
7.257,28 |
|
acquisto di pubblicazioni di terzi |
€ |
3.354,00 |
|
saldo rimb.spese 2006 e antic. 2007 |
€ |
11.746,60 |
|
spese postali, per cancelleria e fotocopie |
€ |
664.82 |
|
commissioni bancarie e postali |
€ |
204,02 |
|
spese generali diverse |
€ |
917,94 |
|
liquidità al 31/12/2007 |
€ |
36.773,76 |
|
|
|
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|
TOTALE USCITE |
|
61.403,42 |
|
STATO PATRIMONIALE |
|
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1. Beni patrimoniali |
€ |
18.616,23 |
|
2. Rimanenze di magazzino |
€ |
102,00 |
|
3. Liquidità |
€ |
36.773,76 |
|
4. Crediti |
€ |
17.875,57 |
|
|
|
|
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Totale attività |
€ |
73.367,56 |
|
Debiti |
€ |
20.635,77 |
|
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PATRIMONIO SOCIALE NETTO |
€ |
52.731,79 |
Il nostro
pranzo sociale si chiama:
MAGNAZZA DI PRIMAVERA
al Ristorante “E’ manicomi –
da Mario”
a Rontana, Brisighella
(vedi piantina nella pagina seguente)
Menù:
Affettato, crostini
Tris di minestre
Grigliata di carni miste
con contorni vari
Scelta di dolci della casa
Acqua, vino, caffè, digestivo.
prezzo 25 Euro
Come gli anni passati, per
chi lo gradisce, è prevista una breve escursione naturalistica guidata al nuovo
- ritrovo alle ore 10.00
presso il parcheggio del Santuario del Monticino
Il pranzo è
previsto per le ore 12.30
Per chi non fosse
interessato alla gita, ritrovo alle ore 11.30 per le tradizionali chiacchiere naturalistiche.
Come
prenotare:
- con e-mail a
ssnr@libero.it o pedernando@libero.it
- telefonando a
Semprini (0543 66038), Pederzani (0544 212250) , Contarini (0545 61079) o
Bendazzi (0544 520366).
- scrivendo alla Società : C.P. 143 - 48012 Bagnacavallo
Il Gruppo Entomologico Toscano promuove una giornata di studi dedicata all’Appennino Settentrionale da tenersi presso il Museo Zoologico “La Specola” nell’autunno 2008. Saranno trattati temi inerenti la faunistica, la biogeografia, l’ecologia, la conservazione. Per ottenere informazioni aggiornate occorre comunicare l’indirizzo e-mail alla Segretaria della manifestazione, Dr.ssa Francesca Zinetti (fra_zin@ yahoo.it ) o scrivere a:
GET c/o
Entomologia, Sezione del Museo di Zoologia – Via Romana 17 – 50125 Firenze.
=== ooo
===
Una piacevole sorpresa ci viene dal Comune di Bologna che ha deciso di intitolare al botanico bagnacavallese Pietro Bubani una grande rotonda, fra via Zanardi e via del Lazzaretto, proprio all’ingresso della nuova cittadella universitaria.
PIANTE MINACCIATE DI
ESTINZIONE IN ITALIA
Il “libro rosso” fotografico
è la più recente fatica editoriale del nostro socio
Giancarlo Marconi. Edito da Alberto Perdisa, il volume consta di XXX + 466 pagine,
è organizzato a schede e riguarda le 458 specie del primo “Libro rosso”
d’Italia, quello edito del WWF nel 1992.
=== ooo
===
NUOVI SOCI
(elenco omesso per ragioni di
privacy)
Proseguono anche questa primavera le serate in Via Cogollo. Ricordandovi l’inizio per le ore 21:00 ecco le prossime:
Martedì 6 maggio 2008
Sinfonia di erbe spontanee (dal prato al piatto) - a cura di Jana Stagioni.
Martedì 3 giugno 2008
La vegetazione della Val Brenta - a cura di Fabio Semprini e Alberto Rivalta.
Le serate saranno allietate da vino, ciambella, e/o
mangiarini vari. I temi delle proiezioni potranno subire variazioni per causa
di forza maggiore, senza preavviso.
Come raggiungere il posto
Dalla SS 16
(Reale):
venendo da Ravenna, a Mezzano svoltare sul Lamone e proseguire oltre l’abitato
di Villanova per circa 800 m, poi svoltare a ds. per via Cogollo, direzione
Bagnacavallo. Siamo nella casa di fronte alla prima via a sn. (trav. Zorli)
dopo circa 1,5 Km.
Dalla SS 253
(S.Vitale):
percorrendola in direzione Ravenna Bagnacavallo, svoltare a ds. subito dopo il
ponte sul Lamone in direzione Traversara, poi in direzione Villanova per circa
3 Km, quindi deviare a sn. in direzione Bagnacavallo. Siamo nella casa di
fronte alla prima via a sn. (trav. Zorli) dopo circa 1,5 Km.
Da
Faenza/Lugo/Bagnacavallo: girare a sn. al semaforo di Bagnacavallo posto sulla S.Vitale poi
sempre dritto per imboccare via Cogollo, direzione Villanova. Siamo nella casa
di fronte a trav. Zorli (3^ strada a
ds.) dopo circa 4 Km da Bagnacavallo.
VI
SIETE RICORDATI DI VERSARE LA QUOTA SOCIALE?
ricordiamo
che per il 2008 è di
25 Euro per i soci ordinari
15 Euro per i soci che abbiano meno di 30
anni
Il nostro CC postale ha il N.
11776473 ed è intestato a
“Società Studi Naturalistici della Romagna”, CP 143 48012 Bagnacavallo RA.
UNA NUOVA INIZIATIVA DELLA NOSTRA
SOCIETA’ PER
PROMUOVERE LA CULTURA NATURALISTICA
PASSEGGIATE NATURALISTICHE
GUIDATE
Escursioni
durante le quali alcuni nostri soci esperti illustreranno gli aspetti più
salienti delle presenze geologiche, botaniche e faunistiche delle località
attraversate. Sono aperte ai soci, ai
loro familiari ed amici. Ecco il calendario per la primavera.
- Venerdì 25 aprile – Pineta di
Classe
Ritrovo alle
ore 10.30 al parcheggio di entrata della pineta di Classe (dalla località Fosso
Ghiaia, sulla S.S. n.16 Adriatica, piegare in direzione mare sullo stradello
lungo il canale, proseguire per circa un
chilometro attraversando il passaggio a livello; il parcheggio rimane sulla
destra). Per chi lo desidera, dopo la passeggiata mattutina in pineta, si può
proseguire per l’Ortazzo dove è possibile anche l’osservazione di avifauna
(consigliato un binocolo). In relazione al tempo dei giorni precedenti si
raccomandano calzature pesanti (o anche stivali). PRANZO AL SACCO.
- Domenica 18 maggio – Vena del Gesso
Ritrovo alle
ore 10.30 a Zattaglia ed successiva salita in auto fino alla dolina di M.
Mauro. Itinerario: M. Mauro, Sella di
ca’ Faggia, M. della Volpe e ritorno. PRANZO AL SACCO.
- Domenica 15 giugno –
Parco Naz.le Foreste Casentinesi
Ritrovo alle ore 10.30 in località Campigna, davanti al Ristorante “Scoiattolo”. L’itinerario è da definire in relazione al tempo e alla disponibilità dei partecipanti. PRANZO AL SACCO.
IMPORTANTE !
Come
forse ricorderete, nella denuncia dei redditi c’è la possibilità, da parte dei
contribuenti, di devolvere il 5 per mille dell’IRPEF alle associazioni non
lucrative di utilità sociale e di ricerca indicando il codice fiscale dell’ente
prescelto. Anche la nostra Società (che non ha fine di lucro e fa ricerca
scientifica) è inscritta nella apposita lista degli aventi diritto.
Non
sappiamo gli importi che ci verranno accreditati per il 2005 e il 2006 (non è
arrivata ancora la comunicazione da parte del Ministero delle Finanze), ma
sappiamo che ogni anno più di 40 soci o simpatizzanti si ricordano di noi.
Devolvere
il 5 per mille è a costo zero per il
contribuente; confidiamo che chi apprezza l’operato della nostra Società
vogliano aderire alla iniziativa anche quest’anno.
Il nostro codice fiscale è: 90007670400
Qui sotto, il fac-simile del riquadro che figura nel modello 730.
Il 13 gennaio
scorso è scomparso, a Forlì, il Dr.
Alberto Silvestri. Era nato 83 anni fa
in questa stessa città, dove aveva sempre tenacemente operato nel suo lavoro di
Veterinario, nell’attività pubblicistica e nelle iniziative di difesa della
natura. Laureatosi a Perugia nel 1947, aveva sempre esercitato la professione
in varie località dell’area forlivese, da Castrocaro a Portico di Romagna, da
Rimini alla stessa Forlì. Proprio in quest’ultima città aveva ricoperto, a
partire dal 1968, la carica di Veterinario-capo del Comune e di Direttore del
Foro boario.
Con la riforma sanitaria degli anni ’70
era stato nominato infine Dirigente dei
Servizi Veterinari della U.S.L. ma lungo i decenni, la sua intensa attività
professionale lo aveva portato ad una vasta gamma di impegni sempre onorati con
la sua ormai nota tenacia, come si suol dire con lo slancio di “anima e
corpo”. Ad esempio è stato fondatore
della Scuola di Specializzazione in
Legislazione Veterinaria, dove e stato docente per un decennio. Libero dal
lavoro, nel 1989 con il pensionamento, aveva potuto dedicare più tempo alla passione
che sempre gli aveva ribollito nel cuore, la ricerca naturalistica giustamente
sposata con la difesa dell’ambiente. Ma la sua attività di protezionista era
iniziata molti anni prima allorché, assieme al
grande naturalista forlivese Pietro Zangheri, aveva partecipato a molti
progetti di tutela degli ambienti di pregio della Romagna, compreso il “sogno”
di elevare a grande Parco Nazionale, come sono ora finalmente, le Foreste
Demaniali Casentinesi.
Il Dr. Silvestri è stato Membro del
Consiglio della Provincia di Forlì per il Partito Verde, Presidente della
Federazione Nazionale “Pro Natura”, fondatore e presidente fino alla scomparsa di
“Pro Natura” Forlì, socio fondatore, assieme a Pietro Zangheri, della sezione
forlivese di “Italia Nostra”, collaboratore di varie associazioni
protezionistiche come il WWF e la L.I.P.U. Da molti era considerato come il
discepolo diretto dello stesso Zangheri .
Nell’ambito di questa intensa vita,
Alberto Silvestri ci ha lasciato una vasta ed importante eredità di scritti,
sia professionali, legati al suo lavoro di Veterinario, sia
naturalistico-protezionistici: libri, saggi, articoli, pubblicazioni varie che
speriamo di poter elencare compiutamente in un secondo tempo, come sua
bibliografia post-mortem.
La Società per gli Studi Naturalistici
invia ai figli, Paolo e Maria Pia, le più sentite condoglianze per la perdita
del caro babbo. Ma si può dire che per
alcuni di noi, che lo hanno avuto per amico, anche personale, al cordoglio si
unisce l’onore e la soddisfazione di averlo avuto a fianco in tante occasioni e
in tante “battaglie”.
Ettore Contarini
Proponiamo
alle riflessioni dei nostri soci, in gran parte appunto naturalisti ancorché
dilettanti, queste riflessioni che ci coinvolgono, sia per la lucidità dei
contenuti sia per l'eleganza con cui vengono esposti.
L'articolo è
tratto da NATURA ALPINA (vol.57-2006, n.2), rivista di una istituzione analoga
alla nostra: la Società di Scienze Naturali del Trentino.
Nella
ridda di interrogativi che la gente oggi si pone di fronte ai multiformi
aspetti di un teatro ambientale fisico-biologico sempre più sofferente e con
diagnosi sempre più angoscianti, la figura del naturalista dovrebbe essere
quella maggiormente in grado di dare risposte appaganti. Questo non solo per il
dovere di corrispondere a qualche richiesta, colmando i troppi vuoti
informativi sui più ricorrenti quesiti che sono dibattuti nella opinione
pubblica, ma anche per correggere le altrettanto frequenti storture informative,
dettate più da un'inconscia ansietà piuttosto che da sedimentate meditazioni.
Non basta ammettere che fino a non molti decenni or
sono questi problemi non erano neppure prospettabili per giustificarne il loro
ingresso così tumultuoso nella nostra coscienza. Essi si configurano per di più
con una sempre crescente duplicità di presentazione. Su di un piano di negativa
preoccupante previsionalità si collocano quelli che riguardano direttamente le
minacce al benessere o addirittura la sopravvivenza dell'uomo, problemi questi
che gravitano, nei loro aspetti conoscitivi e descrittivi, sul mondo degli scienziati,
tecnici e politici. Con attenzione più indefinita quelli avvertiti soprattutto
da naturalisti, pensatori, educatori, esteti che riguardano i segni patenti ed
occulti che denunciano l'alterazione degli ambienti in tutte le sue forme, con
segnali di una sempre più forte sofferenza. Dei due versanti dell'allarme la
pubblica opinione stenta a riconoscere l'intima stretta parentela e
interdipendenza.
Bisogna anche riconoscere che il ragionare su questo
tema, oltre che destare riflessioni intrise di tristezza, è attualmente
tutt'altro che agevole, dato l'estrema differenza dei modi di attenzione, di
cultura e di sensibilità con cui esso è affrontato. Situazione questa che
presenta, come prima poco valicabile barriera la povertà di un condiviso
linguaggio in grado di trasmettere significati e cercare alleanze
comportamentali.
Qualche pensiero su questi temi:
Le scomparse
ignorate
La possibilità che si offre attualmente di accostare
le presenze naturali nella loro spontaneità di manifestazione esonerata dall'influenza
umana, è di giorno in giorno più limitata e preclusa. Ciò riguarda
particolarmente i popolamenti faunistici e floristici, soprattutto quelle
entità biologiche minute e generalmente neglette che sono i rivelatori più
diretti delle informazioni naturalistiche più raffinate. Nel regno animale gli
Invertebrati, quali insetti, crostacei, molluschi, plancton ecc. costituiscono
un campo di studio più aperto alla ricerca di quello della fauna superiore, ad
esempio gli ungulati, il cui “controllo” da parte dell'uomo attenua il loro
messaggio ecologico, riducendo l'interesse alla spettacolarità delle loro
apparizioni, così ambite dal grosso pubblico.
I tentativi di quantificazione delle scomparse
totali o forti impoverimenti di questo un tempo ricco settore di forme vitali,
non sono molti, ma tutti molto preoccupanti. Per quanti riguarda la nostra regione
geografica va citata la “Lista rossa delle specie minacciate in Alto Adige”,
edita nel 1994 dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nella quale sono censiti
ben 7398 specie animali (256 vertebrati, 6349 insetti, 793 altri gruppi),
riscontrando una gradualità di minaccia, dall'estinzione alla rarefazione,
riguardante 3064 specie, cioè del 41% in media delle stesse.
Al di là delle documentazioni scientifiche, è del
reso constatazione aperta a tutti come è ormai rarissimo osservare specie un
tempo comuni. E' facile, tra i moltissimi, citare qualche esempio godente di un
aspetto prestigioso e noto (o specie “carismatiche” come taluno le definisce)
quali il cervo volente (Lucanus cervus),
le cetonie (gen. Cetonia e Potosia), i Cerambicidi, i Carabidi del
gen. Calosoma, oppure la rara
occasione di osservare qualche minuscolo vertebrato quale la raganella o il
ramarro.
Dall'archivio
dei ricordi
Una considerazione che abitualmente non viene fatta:
le testimonianze dirette di queste passate presenze, tralasciando le notizie
illustrative e le immagini molto selezionate dell'editoria in materia, sono
ormai depositate nella memoria di qualche osservatore, inevitabilmente ormai
anziano, che ebbe la ventura in gioventù di verificare e godere della loro
diffusione e varietà, oggi non più immaginabili. E' questa indubbiamente una
delle cause più rilevanti del tepore con cui esse oggi vengono considerate.
Due soli esempi per dimostrare l'estensione e i
contrasti del problema: Nei pressi della città di Trento, poco fuori dalla sua
periferia, era nota agli entomologi, fino agli ultimi decenni del secolo
scorso, un'area sulla destra dell'Adige, che per ricchezza di reperti poteva
soddisfare le raccolte più esigenti, al punti di essere chiamata dai tedeschi
che ambivano frequentarla: “Käuferland”,
la terra dei coleotteri. Ora quella fetta di prezioso territorio planiziale
fondovallivo, la ormai a tutti nota Ischia Podetti, accoglie gli accumuli di
rifiuti cittadini. Nessuna sorpresa dunque, solo rincrescimento.
Rincrescimento che però si trasforma in angoscioso
interrogativo osservando come anche in zone dove ormai è sempre più ridotta la
frequentazione umana, l'alterazione e la rarefazione della fauna minore è
vistosa. Esempi tra i molti: le vallette laterali alla Val Genova, disertate
dall'uomo e dove anche i vecchi sentieri stanno per essere cancellati, deludono
chi in questi ambienti incontaminati spera di trovare un lembo residuo di
territorio intatto. Anche qui la riduzione della fauma minore raggiunge livelli
insospettabili.
Di questi beni perduti nessuna nostalgia traspare
nella pubblica informazione dei nostri osservatòri ambientali, per il semplice
fatto che le loro scomparse non hanno lasciato impronte. Io uso chiamarle “le
morti senza funerale”, perciò senza rimpianti.
I fatti
visibili, dimenticati, sconosciuti
Le cause del tracollo? C'è tutta una trattatistica
in merito, nutrita più da una lodevolissima passione piuttosto che dalla
considerazione di maturati studi in proposito, resi sempre più difficili dalla
sommatoria di discipline che è indispensabile far concomitare. La citata Lista
rossa altoatesina accoglie preferenzialmente quelle riferibili ai danni fisici
e chimici dell'ambiente e alla contrazione delle aree ospitanti. E'
indispensabile perciò, essendo questo un problema planetario e che coinvolge
anche direttamente la qualità e la possibilità di vita dell'uomo, mobilitare maggiori
forze e aprire altre vie di indagine, tenendo sempre presente la comparsa
quotidiana di fatti nuovi, imprevedibili e perciò inaffrontabili.
Di ciò un altro esempio, relativo ad ambienti finora
celebrati perché considerati come ancora indenni da alterazioni, quali i
laghetti alpini di alta quota. In essi è
stata recentemente riscontrata una quantità di DDT di 1000 (mille!) volte
maggiore di quella che potrebbe essere a basse quote, proveniente da paesi dove
ancora esso è usato, veicolato da circolazioni atmosferiche e depositato per condensazione
in queste acque caratterizzate da basse temperature. L'allarme, contemporaneo e
con le stesse modalità e quantificazioni, avvertito recentemente in tre gruppi
motosi del modo, dei quali il più vicino è lo Schwarzsee in Austria e gli altri
in Jugoslavia e nelle Montagne Rocciose, ne garantiscono la veridicità e la
diffusione a livello mondiale.
Che può fare il nostro naturalista per arginare
questa situazione?
I silenzi e le
timide voci
Risulta poco spiegabile il constatare come anche
nelle sedi ufficiali di accoglimento degli studi sulla fauna degli
invertebrati, p.e. nell'illustre e antica rivista “Bollettino della Società
Entomologica Italiana”, non si dia alcun spazio all'avvertimento e
quantificazione di questo fenomeno di contrazione biologica, preferendo i
contributi specialistici di natura sistematica. Più attenti i cultori di
botanica, algologia ecc., che possono avvalersi di migliori conoscenze sulle
situazioni pregresse grazie alla maggior documentabilità delle stesse. A loro
sono dovute quelle preziose carte della vegetazione potenziale, che comparate
con quelle della vegetazione reale ci forniscono un chiaro quadro sulla portata
di questa alterazione. Va anche aggiunto che la protezione della flora è stata
la prima che si è tradotta in disposizioni giuridiche.
Con motivazioni di gratificante soddisfazione
soprattutto collezionistica e senza pretese di alta specializzazione, era un
tempo più diffusa la pratica della raccolta di campioni faunistici e
floristici, i risultati della cui attività accomunava gli appassionati e, in
modo avulso da precise regole anzi con liberà gratuità, si riversava nella
pubblica conoscenza, spesso con intese e collaborazioni con musei
naturalistici. Attualmente questa consuetudine si è attenuata, sia per i motivi
di impoverimento ambientale ma soprattutto per evoluzione della trasmissione
delle conoscenze scientifiche, che lasciano minor spazio alle attività
dilettantistiche. A ciò si aggiunge un diffuso senso di impotenza di fronte alle
vistose turbative del nostro teatro ambientale, accompagnato da un'assordante e
spesso contraddittoria turbolenza sulle indicazioni di intervento, che porta a
soffocare quel minimo di meditazione e silenzio che sono condizione per lo
sviluppo di questa alleanze con la natura. Da tutto ciò deriva l'insufficienza
che dobbiamo ammettere sulla forza informativa e suasiva di questa eterogenea e
sparpagliata categoria dei naturalisti, costretti ad esprimersi con voce sempre
più flebile e inascoltata.
Un
interrogativo
Le estinzioni biologiche, almeno quelle avvertite,
sono il più delle volte citate unicamente come segnali di alterazione
dell'ambiente ospitante. Dunque sono ritenute importanti perché rendono un servizio,
cioè manifestano un' “utilità”, sia pur volta ai fini della conoscenza. Ma se
provassimo ad asserire che la loro scomparsa dallo scenario naturale amplifica
quel crescente vuoto di simpatia ed alleanza con le convivenze vitali che, sul
piano di una terrena religiosità, ci porta, su questo ormai malato pianeta, ad
una sempre maggiore solitudine fisica culturale spirituale?
Gino Tomasi
Natura in
cucina
di Giorgio Pezzi
I
fiori eduli
Si sa, è normale leggere di piante agresti commestibili ed è facile reperire ricette a base di erbette varie che crescono anche nei nostri giardini; ma è un po’ più insolito parlare di fiori eduli. Eppure ve ne sono molti e diversi di loro, insospettabilmente commestibili. Dal momento che forme e colori dei fiori sono variabili , ben si prestano a decorare piatti diversi e sebbene non possano costituire spesso la parte preponderante della pietanza, rappresentano una valida alternativa per migliorarne l’aspetto se non il gusto. Così vi sono aziende che ne producono e ristoranti che sono noti per la valorizzazione di piatti a base di fiori eduli (vedi paragrafo “Riferimenti”). Per ovvi limiti di spazio si vuole qui dare solo qualche informazione su alcuni di questi fiori, fra i più noti e utilizzati, citarne altri e dare alcune “dritte” per chi voglia approfondire l’argomento in proprio.
Schede di alcune piante a fiori
eduli.
Borragine (Borago officinalis, Boraginacee)
Si utilizzano le ispide e tenere giovani foglie e i fiori di colore azzurro intenso: si usano in Liguria per farcire agnolotti, nel maceratese per insalate e frittate, nel Cilento per frittelle natalizie e focacce. I boccioli si fanno sott’aceto come i capperi o fritti in pastella, con le foglie, similmente ai fiori di zucca o come la salvia. Foglie e fiori uniti ad acciughe, si prestano assai bene per condire primi piatti; coi fiori crudi si decorano insalate selvatiche primaverili.
Calendula (Calendula officinalis, Asteracee)
Si utilizzano le rosette basali, i boccioli e i fiori color giallo-aranciati. Le foglie e boccioli si usano per insalate, i boccioli anche in salamoia come i capperi, i fiori per salse o nei risotti al posto dello zafferano, e secchi, in infusi e decotti; nel brodo di carne, i fiori danno aroma e sapori gradevoli.
Margheritina (Bellis perennis, Asteracee)
Si utilizzano rosette basali, boccioli, fiori. Le tenere foglie si usano cotte per zuppe o minestre e crude, in modica quantità, in insalate insieme ai fiori.
Violetta (Viola odorata ed altre, Violacee)
Si utilizzano foglie e fiori per insalate e zuppe. I fiori sono ingrediente ricercato in pasticceria, canditi o in gelatine per decorare dolci, confetti, ma anche per aromatizzare vini, liquori, sciroppi ed oli.
Altri fiori commestibili *
Aglio,
Achillea, Albero di Giuda (Cercis
siliquastrum), Anchusa, Arancio, Begonia, Biancospino, Camomilla, Ciliegio,
Dalia, Fiordaliso, Fucsia, Gardenia, Garofano, Gelsomino, Geranio, Giacinto,
Glicine, Ginestra, Girasole, Ibisco, Lillà, Magnolia, Malva, Moneta del Papa (Lunaria annua), Nigella, Papavero,
Passiflora, Phlox sp.pl., Pesco,
Primula, Robinia, Rosa, Sambuco, Tagete, Tarassaco, Tiglio, Trifoglio,
Tulipano, Yucca gloriosa.
*tratti dalla bibliografia
indicata.
ATTENZIONE
! Questi invece sono fiori tossici
Anemone, Azalea, Agrifoglio, Calicanto, Ciclamino, Edera, Euforbiacee, Elleboro, Giunchiglia, Iris, Lobelia, Mughetto, Narciso, Ortensia, Oleandro, Peonia, Rododendro, Stella di natale
Riferimenti vari
Produttori
di erbe e fiori commestibili in Romagna:
Az.
agr. Nicola Pizzi, coltivazione e commercio di fiori eduli, erbe aromatiche e
frutti del sottobosco, loc. Gattolino - Cesena (FC) – tel. 3393615174.
Az.
agr. Berardi, via Garibaldi, 33 - Igea Marina (RN), – www.berardierbe.co
ATAVE,
Accademia della Tavola Verde c/o Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni,
via del Corso 2/1, Casola Valsenio (RA), tel. 054673158- www.ilgiardinodelleerbe.it
Ristoranti in Romagna:
Rist.
Fava, via Cenni, 70 - Casola Valsenio (RA), tel 054673908
Rist.
Casa di Teverini, p.zza D. Alighieri, 2 - Bagno di Romagna (FC) tel. 0543911260
Rist.
Bohemia, via canale 497 - Soliera (MO), tel. 059563941.
Bibliografia
Bottari C.- 2005: Cucinare con erbe e fiori. Profumi, aromi
e sapori… . Food Editore, Parma.
Hosslin L., Weidmann A.,1993- Cucinare con i fiori. Zanichelli, Bologna
Marenghi L.-1997: Cucinare con i fiori. Priuli & Verlucca Editori. Torino.
Origlia L., 2001- Cucinare con i fiori. 200 ricette per
squisiti piatti naturali e diversi. Xenia
Edizioni.
Inoltre:
www.operagastro.com/ricette/fiori
LUTTO
Nel
nostro ultimo Notiziario, inviato ai soci alla fine del 2007, compariva tra
l’altro la recensione di una pubblicazione del nostro socio Giancarlo Emiliani:
De Septaria. Guida alle septarie e ai
loro minerali e macrofossili. Aggiornamento 2.
E’ con
sincero dolore che annunciamo oggi che si è trattato della sua ultima fatica:
Giancarlo Emiliani infatti ci ha lasciati
ai primi di febbraio.
Persona
squisita, sempre disponibile, era un grande esperto ed appassionato di minerali
in generale e della septarie in particolare. Di tali particolari concrezioni è
stato molto probabilmente uno tra i maggiori conoscitori e collezionisti a
livello europeo. Sempre sulle septarie aveva scritto e curato un bel volume,
riccamente illustrato che è stato distribuito ai soci nel 1994. Per sua
iniziativa, nell’autunno del 2006, si è tenuta un’importante mostra su questo
particolare tipo di concrezioni al Museo Geologico “G Cappellini”
dell’Università di Bologna, dove era possibile ammirare affascinanti reperti
provenienti da tutto il mondo in gran parte della sua collezione personale.
A
livello locale va ricordato il suo contributo al bel libro “Il Parco museo
geologico Cava del Monticino” che viene recensito proprio in questo numero del
Notiziario.
La
Società si unisce al dolore dei familiari per la scomparsa del socio e
dell’uomo di scienza.
Nell’ottobre 2007, è uscita in stampa questa bella opera riccamente
illustrata (con 350 tra foto e disegni a colori, più molte immagini storiche in
bianco e nero, grafici, tabelle, ecc.), dalla tipografia Carta Bianca di Faenza
del nostro socio Paolo Gianessi. Un altro nostro socio, il dr. Marco Sami
dell’Associazione Culturale “Pangea” di Faenza, ha seguito con grande
attenzione la pubblicazione a livello redazionale, oltre ad esserne co-autore.
Il volume, di 224 pagine, è
composto da una serie di capitoli piacevoli e snelli nella lettura dedicati ai
vari argomenti. Dopo le varie presentazioni di rito da parte degli
amministratori ai diversi livelli, è inserita una bella introduzione, che
racconta anche la storia dell’iniziativa del Parco-Museo geologico, da parte
del prof. Gian Battista Vai dell’Università di Bologna. Il prof. Vai è sicuramente
l’indiscusso “padre” di tutta l’operazione “museo all’aperto” in esame, da lui
ideata oltre vent’anni fa e per la cui realizzazione si è tenacemente battuto
per decenni.
Seguono nell’ordine i
capitoli:
Appunti geologici sul Parco-Museo del Monticino (di F. Gamberi e M. Sami)
“Fiori di pietra”: i minerali della cava del Monticino (di G. Emiliani e M. Sami)
La Tana della Volpe e i fenomeni carsici nei Gessi
di Brisighella
(del Gruppo Speleologico Faentino)
Cava del Monticino: i fossili ce ne raccontano il
passato (di
M. Sami); con il box: i fossili e la
Legge (di M. Sami)
La fauna preistorica di Brisighella e i popolamenti continentali del Mediterraneo nel Miocene superiore (di L. Rook e M. Delfino); con il box: il recupero dei vertebrati fossili (di M. Sami)
Le piante del Geoparco (di S. Bassi); con box: il “tagliamani” (di F. Corbetta)
L’entomofauna dell’area del Monticino di Brisighella (di E. Contarini)
Gli animali di una vecchia cava… (di S. Bassi)
L’estrazione del gesso a Brisighella attraverso i
secoli (di
S. Piastra)
Il contributo del Consorzio di Bonifica della
Romagna Occidentale alla realizzazione del Parco-Museo (di G. Minardi, C. Morara e
G. Santini); con il box: una “stazione
GPS” permanente nel Parco-Museo Geologico del Monticino (di G. Minardi)
Sperimentazione di tecnologie di posizionamento
spaziale e rilievo tridimensionale nel Parco-Museo Geologico del Monticino (di P. Mora e I.
Montanari); box: ricostruzioni ambientali
e simulazioni virtuali in 3D (di M. Gualdrini)
“A spasso” per un Geoparco: il sentiero
didattico del Parco-Museo Geologico del Monticino (di M. Sami); box: una “variante” escursionistica… (di M.
Sami); box: il Santuario del Monticino
(di S. Bassi)
Bibliografia generale (molto vasta e
interessantissima per chi intendesse approfondire gli argomenti trattati nel
libro).
Il libro, come già s’è detto
largamente illustrato a colori, è particolarmente attraente anche per coloro
che non sono in possesso di particolari nozioni geologiche e paleontologiche;
anzi, qui le nozioni se le formeranno e la curiosità li spingerà forse anche a
vedere sul posto l’ambiente dal vero, poiché l’ottima forma divulgativa di
argomenti scientifico-naturalistici, pur un po’ ostici, non può non affascinare
un qualsiasi naturalista anche dilettante, un semplice escursionista sensibile,
una qualunque persona che mostri un minimo di “curiosità” verso la storia del
nostro ambiente appenninico. Il resto dei capitoli su flora, fauna, uso storico
del gesso, ecc., è il logico e naturale completamento necessario per arricchire
le conoscenze attuali sul luogo in esame. Ma la “novità”, se così la si può
definire, che ha fatto seguito agli studi e alle ricerche riservati fino ad
allora agli specialisti appare proprio quella di offrire ora “a tutti”, al
vasto pubblico, gli aspetti più peculiari di questo straordinario spaccato del
Monticino di Brisighella, dove oggi possiamo leggere la storia, aiutati da
tabelloni e ricostruzioni grafiche, di questo territorio fino a oltre 6 milioni
di anni fa…
La bella pubblicazione, la
cui realizzazione è stata finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, non è in
vendita ma viene ceduta in omaggio a chi ne fa direttamente richiesta. Per chi
abita in Romagna, e mi rivolgo ai soci della Società Studi Naturalistici, si
suggerisce, come strada più breve per ottenere gratuitamente il libro, di
passare nella mattina (in orario comunale d’ufficio) presso il Municipio di
Brisighella che ha in deposito per eventuali richieste un lotto di codesti volumi
(ad esaurimento…). Salendo le scale, al 1° piano, ufficio a destra, dietro
semplice compilazione di una scheda con i dati personali, viene consegnata
copia dell’opera (una a testa, a chi la richiede di persona). Le richieste per
posta, considerato che il lavoro di preparazione dei pacchetti di spedizione
non rientra nei compiti, e non sarebbe comunque neanche di facile attuazione,
da parte del personale degli uffici comunali, non vengono prese in
considerazione.
Fate quindi una passeggiata
(Brisighella, tra l’altro, è sempre bella), ne vale la pena!
Ettore Contarini
BIBLIOROMAGNA
(Vengono omessi i lavori
pubblicati sui nostri Quaderni di Studi
e Notizie di Storia Naturale della Romagna)
APPELLO AI SOCI: La rubrica Biblioromagna si propone di
segnalare tutte le pubblicazioni che in qualche modo riguardino l’ambiente
naturale della nostra Regione. Sappiamo che è una delle pagine più gradite ed
utili del nostro modesto Notiziario; aiutateci a tenerla sempre aggiornata !
I soci ci segnalino la
pubblicazione dei loro lavori, piccoli o grandi, su altre riviste o ci facciano
avere gli estremi di pubblicazioni di cui vengono a conoscenza. LA
COLLABORAZIONE DI TUTTI SARA’ INDUBBIAMENTE UN
VANTAGGIO RECIPROCO !
Geologia e
Palentologia
AA.VV. 2007
- Il Parco museo Geologico Cava del Monticino, Brisighella – una guida e
una storia. Associazione Culturale PANGEA – Faenza: pp. 224 (vedi recensione nelle pagine precedenti)
Barsella M., F. Botti, M. Marroni, F. Meneghini, S.
Palandri & L. Pandolfi. Stratigraphy
of the thrust sheets lying between the Tuscan Nappe and the Umbria-Romagna Unit
(Toscana- Umbra area); elements for reconstruction of Oligo-Miocene
North-Apennine foredeep. Rendiconti della Società
Geologica Italiana, 5 (2007), Nuova serie: 57.
Bonciani F., G. Cornamusini, I. Callegari, P. Conti
&nL.M. Foresi. The role of the “Coltre della Val Marecchia” within the
tectonic-sedimentary evolution of the Romagnan-Marchean Apennines. Rendiconti
della Società Geologica Italiana, 5 (2007), Nuova serie: 62-65 2 figg.
Toscani G., P. Burrato, D. Di Bucci, S. Seno & G.
Valensise. Plio-Quaternary tectonic
evolution of the Northern Apennines thrust fronts along the Bologna-Ferrara
section (Po élain, Italy), based on geological observations and analogue
modelling: seismotectonic implications.
Rendiconti della Società Geologica Italiana, 5 (2007), Nuova serie: 223-225.