Gli Autori delle

COLLEZIONI  NATURALISTICHE

conservate a cura della Società per gli Studi naturalistici della Romagna

nella sede di Viale Roma, 18   Forlì

 

Gli  Autori delle collezioni sono qui elencati nell'ordine con cui le collezioni sono state acquisite.

 

Ettore Sozzi  (1934- 1985)  Tassidermista

 

     La sua collezione, definita “Cicognani” dal nome dello zio che la ereditò alla morte del nipote,  fu la prima che il Comune di Forlì acquisì nel 1987 per formare l'attuale centro di raccolta delle Collezioni Naturalistiche custodite in viale Roma 18. La raccolta comprende 341 specie di uccelli impagliati ed una vasta raccolta di Lepidotteri diurni provenienti da tutte le regioni d'Italia.

 

 

Luigi Zagnoli (1905-1997)  Una vita intera per gli studi naturalistici

 

     La sua professione “ufficiale” era quella di calzolaio, che continuò ad esercitare fino ad età avanzata, ma le passioni preminenti furono la botanica e l'entomologia. Iniziò da autodidatta, ma la scarsità di mezzi economici non gli permise di allestire una propria collezione, almeno fino al 1934, quando conobbe Pietro Zangheri, suo concittadino forlivese, di cui divenne fidato collaboratore. Durante una lunga vita contribuì al ritrovamento di nuove specie di piante e di insetti della Romagna. Fu socio fondatore nel 1982 della Società “Pro Museo” oggi confluita nella Società per gli Studi naturalistici della Romagna. Nel giugno del 2000 la sua collezione è stata acquisita dal Comune di Forlì ed è custodita nella sede di Viale Roma 18. Essa consiste in circa 1600 specie di lepidotteri, soprattutto microlepidotteri: un vero patrimonio scientifico tuttora oggetto di studio in quanto testimonianza delle farfalle viventi in Romagna nel secolo scorso ed oggi in gran parte scomparse.

 

 

 Emidio Rinaldi  (1921-2016)   Malacologo

 

     Un operaio metalmeccanico divenuto uno dei più importanti specialisti di microfauna malacologica dell'Adriatico. Venne insignito del premio “Una vita per la Malacologia” in occasione della  XXXIII Mostra Mondiale di Malacologia a Cupra Marittima (AP). Ci ha lasciato una importante testimonianza della sua cultura attraverso un volume di 185 pagine “ Le conchiglie della costa romagnola” pubblicato nel 1990 con prefazione del professor Giuliano Ruggieri: trattasi di un testo che evidenzia le modificazioni della fauna marina delle nostre coste e la scomparsa di molte specie  a causa dell'inquinamento e dei distruttivi metodi di pesca. Rinaldi collaborò con diversi importanti Musei come il Museo Oceanografico del Principato di Monaco, il Museo di Scienze Naturali di Verona, il Museo Brandolini di Ravenna. Nel 1997 il Comune di Forlì ha acquisito la sua collezione conservata nella sede di Viale Roma 18. Consiste in 41 scatole di una stupenda e completa raccolta di 600 specie, tra le quali spiccano 4 scatole di microconchiglie aventi elevato valore scientifico.

L'ultima esposizione dei suoi materiali è stata organizzata nel 2015 dalla Società per gli Studi naturalistici della Romagna (ex pro Museo) curatrice delle collezioni naturalistiche del Comune di Forlì.

 

 

Jader Salvigni (1927- 2008) Entomologo autodidatta

 

     Anch'esso operaio metalmeccanico, una grande dedizione ai fenomeni naturali e forza interiore gli permisero di superare la mancanza di una preparazione di base, divenne un appassionato naturalista. Fu affezionato accompagnatore di Luigi Zagnoli (vedi) dal quale apprese i primi rudimenti entomologici. Nel 1950 iniziò la raccolta di coleotteri e lepidotteri, di cui divenne un esperto conoscitore. Per quasi 40 anni raccolse e determinò con costanza, fermato solo dall'avanzare dell'età. Nella sede di Viale Roma sono conservate 29 cassette entomologiche di Coleotteri: 10 di Carabidi, 4 di Cerambicidi , 4 di Scarabeidi, 1 di Tenebrionidi, 1 di Buprestidi, 9 di altri gruppi. Inoltre 30 cassette di farfalle diurne sono inserite nella collezione generale di Lepidotteri, indicate ognuna con un apposito cartellino colorato.

    

 

Sante Camporesi  (1942 -    )  Docente di Scienze Naturali

 

     Iniziò la sua avventura naturalistica a metà degli anni '70, assieme all'amico Gabriele Fiumi, attratto dai lepidotteri della Romagna e particolarmente dalle falene e dalla loro biologia. Dopo una decina di anni di ricerche naturalistiche in Romagna i risultati si concretizzarono nel volume “I Macrolepidotteri” edito dalla Provincia di Forlì. In esso è riportato l'elenco di un migliaio di specie viventi in Romagna, delle quali sono  specificati i dati corologici, ecologici e biogeografici, tuttora di grande utilità per le conoscenze faunistiche italiane. La sua collezione è stata donata al Comune di Forlì ed è conservata nella sede di Viale Roma 18. 

 

 

Giovanni Battista Pavanello  (1938 -    )    Naturalista

 

      Ragioniere e perito commerciale, bancario programmatore, ha sempre condiviso con la moglie Francesca la comune passione per le scienze naturali. Vivendo a Milano per 25 anni, collaborò con prestigiosi entomologi che frequentavano il locale Museo di Storia Naturale, quali Italo Bucciarelli, Carlo Pesarini, Carlo Leonardi, Riccardo Pittino.

Abita in Romagna dal 1996 e collabora col Museo di Storia naturale di San Giovanni in Marignano, alla cui struttura ha destinato i lepidotteri della sua collezione, mentre i coleotteri, italiani ed esteri, sono stati messi a disposizione della SSNR, di cui è socio dalla fondazione, e costituiscono una donazione al Comune di Forlì.

 

 

Mario Leroy  (1938 -2020)   Entomologo autodidatta

 

      Politico, sindacalista metalmeccanico, naturalista. Iniziò ad interessarsi alla flora e fauna del territorio romagnolo nel corso di escursioni domenicali, focalizzando poi l'attenzione sull'entomologia. Conobbe Jader Salvigni (vedi) che divenne sua guida e ispiratore: grazie ai suoi consigli passò dall'osservazione alla collezione, seguendo il naturale percorso che inizia con la raccolta  dei grossi coleotteri e col tempo e l'esperienza passa a quelli minuscoli, che richiedono tecniche diversificate. Mario era un entusiasta e riuscì a trasmettere la sua passione ad altri. In breve accanto a lui si formò un gruppetto di entomologi che, nei fine settimana, estesero le ricerche alle pinete ravennati, ai boschi pedecollinari forlivesi (Scardavilla e Ladino) ed agli habitat del medio ed alto Appennino romagnolo.

A metà degli anni '80 abbandonò le ricerche sul campo per i molti impegni politici, dell'associazionismo e del volontariato.

La sua collezione è stata donata alla SSNR ed è conservata a Forlì,  presso la sede di Viale Roma 18. Consiste in 36 insettari con centinaia di reperti datati dal 1969 al 1985. Le famiglie di coleotteri rappresentate costituiscono una importante testimonianza biogeografica del territorio.

 

 

Benito Gudenzi, meglio conosciuto come Ivo   (1937 -     )  Entomologo autodidatta

 

     Gestore di una macelleria e cicloamatore appassionato. La curiosità per la fauna entomologica lo avvicina a Jader Salvigni e Mario Leroy (vedi) entrando a far parte del gruppetto  che  esplora le vicine località forlivesi e ravennati. Da raccoglitore si evolve rapidamente diventando un profondo conoscitore di importanti famiglie di coleotteri. Collabora con vari autori (Paolo Neri, Giuseppe Platia, Stefano Ziani) nella stesura di numerose pubblicazioni e nella descrizione di oltre 50 nuove specie. Dotato di grande precisione manuale e di una innata vocazione, si dedica al disegno entomologico: sua è l'iconografia di quasi tutti i lavori a cui ha partecipato, sua è l'illustrazione del volume di Platia sugli Elateridi (Fauna d'Italia – ed. Calderini). Con amici entomologi ha compiuto numerosi viaggi di ricerca in Italia ed all'estero. La sua imponente collezione, costituita da 239 cassette entomologiche è custodita presso la sede della SSNR in viale Roma, a Forlì. Ad eccezione di un piccolo lotto iniziale che fu oggetto di donazione al Comune di Forlì, il grosso della collezione è tuttora di proprietà della SSNR.